“Comprendo le ragioni che hanno portato Abbate a non firmare – ha spiegato Denis Saltalamacchia – ma trovo inconcepibile che non abbia fatto un passo indietro rispetto al dissenso espresso dal nostro gruppo: l’individualismo non porta a nulla”
Denis Saltalamacchia si dimette dall’incarico di coordinatore del movimento politico “Taranto senza ILVA”, presieduto da Luigi Abbate.
Decisiva la questione della mancata firma delle dimissioni da parte del consigliere comunale che, aggiungendosi alle altre 16 delle opposizioni, avrebbe consentito di porre fine all’amministrazione Melucci.
“Comprendo pienamente le ragioni del consigliere Luigi Abbate – ha spiegato Saltalamacchia – Ognuno di noi vuole sentirsi libero e non un burattino in mano ad un burattinaio. Quando la mozione è stata presentata da Luigi nessuno si è messo in moto per salvare Taranto e adesso che l’ha deciso Emiliano le cose si sono subito stravolte”.
“D’altra parte – continua – non posso assolutamente concepire ed accettare il fatto che non ci sia stato un passo indietro da parte di Luigi nonostante il dissenso del nostro gruppo sulla sua decisione. Per me il gruppo è sacro e tutti, soprattutto coloro che ci hanno dato fiducia hanno il diritto di pensarla diversamente. L’individualismo non ha mai portato a nulla a mio avviso. Quindi non posso fare altro che lasciare il mio incarico di coordinatore del movimento Taranto senza Ilva”.
“La stima rimarrà sempre invariata per Luigi Abbate – conclude Saltalamacchia – ma non ci sono più i presupposti per continuare. Ho una visione diversa di partito e se avessi una idea che non è appoggiata da nessuno cercherei perlomeno di salvare il salvabile trovando un punto di incontro con coloro che mi supportano mettendo i miei principi da parte. La stima e il bene per Luigi Abbate rimane invariato”.


