“Episodi di violenza, condizioni di lavoro e carenza organica”
“Ormai la pressione e lo stress per i poliziotti penitenziari di Taranto è arrivato a livelli non più sopportabili – ha spiegato il sindacato – determinati dalle massacranti condizioni di lavoro a cui vengono sottoposti a causa della grave carenza organica, nonché dal sovraffollamento di detenuti. Gli ultimi eventi che hanno visto l’ennesima aggressione di due poliziotti anch’essi finiti all’ospedale, nonché gli episodi di violenza e prepotenza giornaliera da parte dei detenuti(autolesione con schizzi di sangue verso i poliziotti, incendio delle stanze, sputi, minacce) , – prosegue il SAPPE – sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso, per cui in maniera spontanea e pacifica i lavoratori di Taranto dopo un accesa riunione con i nostri dirigenti sindacali, hanno proclamato lo sciopero della fame nonché l’autoconsegna che prevede di rimanere in carcere a fine turno con gravi conseguenze anche per le loro famiglie”. Presente anche l’onorevole Maiorano.
“Che la situazione non sia più gestibile lo dimostra il fatto che a Taranto senza un intervento da Roma, i poliziotti dopo un anno di lavoro infernale non potranno nemmeno fruire delle ferie per mancanza di personale. – ribadisce il sindacato – Il carcere di Taranto è quello messo peggio in tutta la nazione con una proporzione agente/detenuto di 0,35 a fronte di uno 0,66 nazionale; ciò vuol dire che per restituire un po’ serenità ai poliziotti di Taranto sarebbero necessari almeno 100 poliziotti subito”. Il segretario Generale Capece presenterà ai suo interlocutori romani lo sfollamento di almeno 200 detenuti da mandare in tante altre carceri nazionali quasi vuote”.


