Ad affermarlo è una stima effettuata da Coldiretti: “Ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo”
“Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo“.
E’ la stima di Coldiretti in merito agli incendi che hanno distrutto centinaia di ettari di alberi e macchia mediterranea in Puglia, spinti dal caldo record, con il Gargano ed il Salento in fiamme, ma anche i boschi a Bari e nella provincia Barletta-Andria-Trani.
“Nelle aree bruciate – sottolinea Coldiretti – saranno impedite tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di appassionati ma viene anche a mancare un importante polmone verde”.
La Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti ha sottolineato che “ogni rogo costa ai cittadini oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate”.
“Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo con alte temperature e siccità, a preoccupare – prosegue Coldiretti – è la disattenzione e l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente.
ANSA