Per l’assessore all’Urbanistica, Infrastrutture Strategiche e Mobilità Sostenibile del Comune di Taranto, Mattia Giorno, il ministro Fitto “ha deciso di continuare la sua opera distruttrice di Taranto e del Sud Italia passando per lo stabilimento dell’ex Ilva”
“Come se i Giochi del Mediterraneo e il PNRR non bastassero, il Ministro Fitto ha deciso di continuare con la sua opera distruttrice di Taranto, della Puglia e del Sud Italia, passando stavolta dallo stabilimento siderurgico “ex Ilva”. Alla rigida figura di Lucia Morselli, si aggiunge quella insensibile di Raffaele Fitto, degno “Attila” della politica pugliese. Saranno ricordati dai tempi come i due che bloccarono il PNRR, spensero il futuro dell’idrogeno, estesero le immunità penali per tutti, piegarono le aziende dell’indotto, portarono la produzione al minimo, utilizzarono su lavoratori (e quindi sulla città tutta per le ricadute economiche) il più alto livello di ammortizzatori sociali e, dulcis in fundo, portarono un territorio allo stremo economico per aver messo in ginocchio l’asset industriale più importante, senza alcuna visione di futuro, di sviluppo alternativo e di garanzie per città, lavoratori e ambiente”.
Queste le parole di Mattia Giorno, assessore all’Urbanistica, Infrastrutture Strategiche e Mobilità Sostenibile del Comune di Taranto.
“Sarebbe un perfetto film horror – afferma Giorno – se non fosse la verità, in buona parte già accaduta e per la quale gridiamo a Fitto: fermati, siamo ancora in tempo per bloccare questo accordo e trovare una soluzione seria e rispettosa di lavoratori e territorio! Taranto ha sofferto per troppi anni e le sue scelte politiche ci stanno condannando a un futuro di povertà, sofferenza e confusione cancellando tutta la visione di sviluppo possibile. Ma cosa gli ha fatto Taranto per meritare tutto questo?”.
“Nessun contatto con gli enti locali – conclude l’assessore – nessun ascolto dei sindacati, nessuna relazione con le associazioni del territorio, nessuna interlocuzione con i colleghi di Governo (ma vi rendete conto?); solo soldi spesi per mantenere il management di Arcelormittal. E come ciliegina sulla torta le grandi perplessità di Bernabè, unica figura di garanzia presente nel cda. Cosa diranno stavolta i parlamentari locali di centro destra alla città per giustificare queste follie?”.