AIGI e Casartigiani chiedono al Governo di mettere in campo tutti gli sforzi necessari ad evitare gli effetti devastanti del commissariamento sulle imprese dell’appalto, già sperimentati durante l’a.s. del 2015
Nessuna sorpresa dal vertice di ieri sera a Palazzo Chigi tra sindacati, rappresentanti dell’indotto e delegazione di Governo.
A giorni, infatti, sarà decretata l’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia Spa mentre il Governo è impegnato nel portare avanti trattative importanti con gruppi industriali intenzionati a rilevare lo stabilimento siderurgico di Taranto.
LE MISURE RICHIESTE DA AIGI A PROTEZIONE DELL’INDOTTO
A fronte della conferma del commissariamento dell’azienda il presidente di Aigi, Fabio Greco, ha chiesto eventualmente dopo l’attivazione della procedura in a. s. di procedere ad un incontro con il commissario per valutare l’applicazione dell’art. 68 della legge Prodi, che prevede che il commissario straordinario possa concedere acconti alle aziende creditrici consentendo loro di tornare a lavorare, mitigando al contempo i numeri della cassa integrazione che ha già raggiunto cifre importanti.
“Difficile -secondo Aigi- che si possa intravedere una ripartenza insieme alla tutela dell’indotto. Si rischierà la desertificazione industriale del territorio senza che le imprese siano state ristorate dei crediti vantati.”.
Aigi ha consegnato al Governo un documento tecnico che, partendo dalla definizione di indotto strategico, riassume la gravità della situazione economico-occupazionale derivante dalla situazione di ex Ilva e sottolinea la necessità che venga adottata nell’immediato una soluzione urgente al fine di creare un fondo per definire i pagamenti dei crediti maturati sia diretti che ceduti ad istituti bancari o factoring.
Subito dopo il vertice con il Governo il presidente Greco si è recato al Mimit dove era atteso dal capo dell’ufficio legislativo, per proseguire la discussione sul documento tecnico redatto dall’ufficio legale ed amministrativo di Aigi, che contiene una serie di misure finalizzate a contenere gli effetti devastanti che il commissariamento potrebbe determinare sulla scorta della drammatica esperienza che le aziende hanno già vissuto con la prima amministrazione straordinaria di ex Ilva, che nel 2015 è costata all’indotto ben 150 milioni di euro.
Aigi ha chiesto, e parzialmente ottenuto, la possibilità che venga istituito un tavolo con gli istituti bancari per definire la cessione del credito in prosoluto dopo la conversione in legge del decreto.
Proposto, inoltre, il recupero immediato dell’Iva e la sospensione immediata dei tributi, mutui e oneri finanziari.
È stata inoltre recepita la proposta che la Regione Puglia possa accollarsi la surroga dei debiti con un limite economico che non prefigurerebbe gli aiuti di Stato. La delegazione di Governo ha infatti confermato le interlocuzioni con la Regione Puglia in questa direzione.
Aigi ha inoltre chiesto di inserire un proprio tecnico nel comitato dei creditori all’interno della procedura.
CASARTIGIANI: “LO STATO DI SALUTE DELL’INDOTTO È AI MINIMI STORICI”
Grande preoccupazione anche per il coordinatore regionale di Casartigiani Puglia, Stefano Castronuovo: “Lo stato di salute delle imprese dell’indotto è ormai ai minimi storici – ha dichiarato a margine del confronto di ieri sera – Più volte è stato richiesto dall’associazione degli artigiani di far fronte comune, specialmente e soprattutto per il comparto dell’autotrasporto. Proposte disattese, dal momento in cui i decreti-legge emanati dal Governo non corrispondevano alle esigenze del comparto che, a oggi, resta la categoria più debole dell’indotto, viste le caratteristiche del servizio che prevede l’anticipazione dei costi pari all’ 80% tra i costi di manutenzione e carburante”.
Casartigiani insiste nel chiedere che si perfezionino le misure a favore dell’indotto, che sia data loro concreta possibilità di applicazione e che sia superato definitivamente lo stallo in cui si teme che le stesse misure per le imprese e i trasportatori siano cadute, perché la garanzia Sace non tutela le imprese che di fatto non sono bancabili e non possono accedere.
Si chiede, inoltre, l’istituzione di un fondo ad hoc per dare ossigeno alle imprese, la sospensione del pagamento degli oneri previdenziali, contributivi e dell’IVA, per garantire il Durc alle imprese.
Secondo il coordinatore regionale di Casartigiani Puglia, l’inapplicazione delle misure protettive dell’indotto unite ad un nuovo scontro giudiziario tra Invitalia e Acciaierie, come lascia purtroppo presumere la contromossa del concordato con riserva da parte della società, rischia di rivelarsi fonte di ulteriori problemi e ritardi per le imprese già stremate, come peraltro è stato sottolineato ai ministri, dai mancati pagamenti a fronte del lavoro svolto: migliaia di piccole e medie imprese rischierebbero così il fallimento.
“Certi dell’interesse – ha concluso Castronuovo – del socio pubblico nella vertenza Adi, le associazioni datoriali confidano in un intervento rapido e risolutivo del Governo. Siamo fiduciosi verso l’esecutivo con la speranza che venga istituito davvero un tavolo permanente di confronto, costante ed efficace, per non perseverare negli errori del passato”.