giovedì 1 Maggio 25

15+2=17

Stellato, ci sei? Mignolo, che fai? Come in una partita a poker, la politica tarantina è chiamata a vedere il punto. Nel bipolarismo del bluff permanente, si accettano scommesse

Chi bluffa al tavolo da gioco delle politica tarantina? Adesso che è giunto il momento di andare a vedere il punto, come si usa fare con il poker, le carte dovranno essere scoperte. La firma (dal notaio, dinanzi al segretario generale del comune) è, alla fine, un dettaglio. La finta ultima di un sistema politico agonizzante. Confuso per opportunismo: tanto a sinistra quanto a destra. Inviso alla stragrande maggioranza degli elettori. L’emblema, insomma, di un bipolarismo vacuo. Dalla furbizia deficitaria d’intelligenza viva. Melucci è il peggior sindaco della storia contemporanea di Taranto; il suo Consiglio comunale è anche peggio. L’uno e gli altri, per grandi linee, si equivalgono. Servirebbero 17 capitani coraggiosi (e contagiosi) per liberare – e liberarci – dal sindaco. Ma, al momento, se ne contano 15.

Gli occhi questa mattina, le speranze contrapposte, sono tutti puntate sui consiglieri Stellato e Mignolo. Il sedicesimo. La diciassettesima. Il primo, qualora non dovesse firmare, qualora alla decisione risolutrice preferirà ancora una volta l’accento napoletano, sarà ricandidato alle prossime elezioni regionali nello schieramento di centrosinistra? Cosa dice a tal proposito il segretario regionale Democratico, De Santis? E il candidato in pectore alla presidenza della Regione, il così caro a tutti Decaro, mister 500 mila preferenze ritiene di spendere una parola che sia una sulla crisi politico-amministrativa che attraversa la seconda città pugliese? Non di Terlizzi, Ruvo di Puglia o Maglie (tutte realtà bellissime, eccezionali) con  il rispetto dovuto, ci mancherebbe.

La pasionaria Mignolo, invece, vuole coniare una nuova categoria politologica. Passare all’opposizione, ma non firmare lo scioglimento del Consiglio comunale. Come dire: un paradosso, una contraddizione in termine, il tengo famiglia estremizzato all’ennesima potenza. Azzardiamo una previsione: questa mattina accadrà che non accadrà nulla. La nostra comfort zone è il guado. La terra di mezzo. Il movimento improduttivo. Non abbiamo alcun punto tra le mani. Ma si continua a bluffare nascondendo le carte. E offendendo i tarantini.

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