“Consideriamo fondamentale che una discussione così complessa e che implica la presenza di fondi governativi stranieri, vada affrontata approfonditamente con le Parti Sociali sui tavoli ministeriali competenti, e con il coinvolgimento delle Istituzioni Locali e Regionali”
Nella giornata di ieri, la RSU di Leonardo Grottaglie ha incontrato l’AD Cingolani e il vertice Divisionale, a seguito della visita di alcuni esponenti del fondo sovrano saudita PIF – Public Investment Fund, che potrebbero rappresentare i futuri partner della Divisione Aerostrutture. Questa visita si inserisce nel quadro del Memorandum d’intesa tra il Governo Italiano e l’Arabia Saudita, con l’obiettivo di sviluppare possibili collaborazioni industriali nel settore aeronautico.
L’AD ha rappresentato quanto già emerso dalla stampa in queste settimane, ossia l’intenzione di trovare un partner industriale e finanziario per rilanciare la Divisione confermando che l’11 marzo, in occasione della presentazione del piano industriale, fornirà un quadro più chiaro sulle possibili collaborazioni ed eventuali ricadute industriali.
“Fiom e Uilm hanno ribadito diverse perplessità ritenendo fondamentale la permanenza della Divisione all’interno della One Company, diversificando la produzione con programmi aeronautici veri e non semplicemente svendendo il know-how acquisito negli anni, con il concreto rischio di indebolire il settore aeronautico. – Si legge nella nota – Abbiamo precisato come il sito di Grottaglie stia pagando scelte scellerate manageriali fatte negli anni, prive di visione prospettica e che hanno portato lo stabilimento e la Divisione all’attuale situazione gravosa in cui versa.
Leonardo S.p.A è un’azienda a partecipazione statale, lo stesso AD è espressione pro tempore del Governo. Pertanto, consideriamo fondamentale che una discussione così complessa e che implica la presenza di fondi governativi stranieri, vada affrontata approfonditamente con le Parti Sociali sui tavoli ministeriali competenti, e con il coinvolgimento delle Istituzioni Locali e Regionali, scongiurando dunque l’ipotesi di una graduale dismissione di un asset strategico per tutto il paese, come quello delle Aerostrutture civili.
Fiom e Uilm, non permetteranno che operazioni di mero carattere finanziario, spacciate per opportunità industriali, possano compromettere il futuro di migliaia di lavoratrici e lavoratori diretti e dell’indotto del sito di Grottaglie, – concludono – depauperando il tessuto industriale del territorio Jonico e dell’intero Mezzogiorno d’Italia, già fortemente compromesso.”