Flop su quasi tutti gli indicatori, nel 2024 il capoluogo ionico era al 99esimo posto
Taranto è tra le città italiane in cui si vive peggio. La città ionica si colloca al 101esimo posto, su 107 capoluoghi analizzati dalla classifica della Qualità della Vita 2025, elaborata da Italia Oggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma.
Dunque, Taranto scende di due posizioni rispetto alla classifica del 2024. I 92 indicatori tracciano il quadro di un capoluogo difficile e complesso, in cui i diritti essenziali (si pensi alla salute o all’occupazione) non vengono sufficientemente garantiti.
Ecco l’analisi del territorio tarantino: cosa non funziona
L’analisi accentua, anche quest’anno, il divario tra Il Nord e il Mezzogiorno. Sono 92 gli indicatori suddivisi in nove macro-categorie, ovvero: Affari e Lavoro, Ambiente, Istruzione, Popolazione, Reati e Sicurezza, Reddito e Ricchezza, Salute, Sicurezza Sociale e Turismo e Cultura – assegna mille punti alla provincia migliore e zero a quella peggiore. Le province sono poi suddivise in quattro gruppi: “Buona”, “Accettabile”, “Discreta” e “Insufficiente”.
Stabile è l’indice Ambientale, che si colloca anche quest’anno al 103° posto. Tuttavia, le criticità registrate riguardano la Salute, il Reddito, il Turismo e la Popolazione. Nello specifico, sul fronte della Salute ci si colloca al 96°, scendendo di ben 21 posizioni rispetto al 2024. Quest’ultimo, purtroppo, è il dato peggiore tra tutte le province pugliesi. Si scende di 12 posizioni anche sul Reddito, cui si colloca quest’anno al 90° posto, in cui il peso della mancanza occupazionale è determinante. Scivola di sei posizioni il Turismo e si ferma al 61° posto. Un dato che suscita interrogativi sulla reale efficacia delle politiche di promozione in corso. La popolazione scende di sei posizioni, e questo purtroppo non è una novità, attestandosi al 76° posto.
Qualche progresso si attesta sulla Sicurezza sociale, che migliora di nove posizioni, raggiungendo il 98° posto. Anche se tuttavia, bisogna specificare che nel complesso, rimane in fondo alla classifica.
E cosa funziona
Il Reddito si ferma al 90° posto, perdendo 12 posizioni rispetto al 2024, in cui pesa la fragilità e la precarietà dell’occupazione. Un punto in più, invece, per il Lavoro che si piazza all’86° posto. Bene sulla Sicurezza, che guadagna nove posizioni, raggiungendo il 98°. Lo stesso per l’Istruzione sale di un punto, attestandosi all’89° posto.


