Domani le parti si incontreranno per un esame dei numeri della cig a livello di macro aree del siderurgico di Taranto
In vista del nuovo vertice convocato per il 23 marzo dal ministero del Lavoro, oggi a Taranto Acciaierie d’Italia, ex Ilva, e sindacati hanno avviato un primo
approfondimento sulla cassa integrazione straordinaria che l’azienda ha chiesto di prorogare per un altro anno, da fine marzo. Interessati 3.000 lavoratori, dipendenti di AdI, nel
gruppo. Di questi, 2.500 sono a Taranto. Domani le parti si incontreranno nuovamente per un esame dei numeri della cassa integrazione a livello di macro aree del siderurgico di Taranto.
Si vuole verificare, in questa fase, se esistono le condizioni per cominciare a costruire tra azienda e sindacati almeno le linee guida di un accordo sulla cassa da completare e
perfezionare in sede di ministero del Lavoro. Nella riunione odierna, i sindacati hanno preso atto del nuovo approccio in materia di relazioni industriali manifestato dal nuovo direttore delle Risorse Umane,
Virginia Piccirilli, ma hanno anche sollecitato atti coerenti “sul piano della concretezza” rispetto alle affermazioni aziendali. Posti i problemi relativi alla rotazione del personale in cassa integrazione e alla maturazione dei ratei sia dei premi, Pre e Pro, che della tredicesima. Questo – e’ stato detto – per ridurre le penalizzazioni economiche dei cassintegrati. AdI si e’ invece detta indisponibile, per
mancanza di risorse, a corrispondere un’integrazione economica al personale che andra’ in cassa, richiesta, questa, avanzata dalle sigle metalmeccaniche. La Uilm, in particolare, ha
insistito nel sottolineare che AdI, sinora, e’ ferma alle dichiarazioni e che non ci sono riscontri circa il nuovo piano industriale e i nuovi investimenti tra cui il rifacimento dell’altoforno 5 e la costruzione del forno elettrico. Attualmente e’ gia’ in corso la cassa straordinaria per 2.500 dipendenti di Taranto. E’ cominciata a marzo del 2022 ma senza accordo tra le parti al ministero del Lavoro. (AGI)