Il percorso piu’ opportuno quello del confronto permanente
“Per noi”, dichiarano i segretari Giovanni D’Arcangelo della Cgil, Gianfranco Solazzo della Cisl e Piero Pallini della Uil, “l’accordo di programma, del quale, comunque, al momento non esiste ne’ un programma ne’ un accordo, resta una ipotesi impercorribile perche’ farebbe pagare la transizione solo ai lavoratori”. “Siamo disponibili a sottoscrivere un protocollo d’intesa – dicono Cgil, Cisl e Uil – orientato verso la giusta transizione, per noi vincolata a bassi livelli di impatto ambientale, ad una sanita’ efficiente, ma che soprattutto non sacrifichi nessun lavoratore in vista di progetti di diversificazione economica e produttiva ancora troppo poco chiari. Il percorso piu’ opportuno spiegano i sindacati e’ quello del confronto permanente che individui con certezza ogni possibile insediamento produttivo nuovo e le sue ricadute occupazionali”.
Citando le risorse previste per l’area di Taranto (dal JustTransition Fund a quelle europee della programmazione 2021-2027, dai Giochi del Mediterraneo al Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) per finire con la vicenda dell’ex Ilva), i sindacati dicono che “troppe volte abbiamo partecipato a tavoli in cui si discuteva di progetti come il Tecnopolo, ospedale San Cataldo o l’insediamento Ferretti, e le loro possibili ripercussioni sul piano sociale e occupazionale, ma di fatto, ad oggi, restiamo a gestire sul campo una delle crisi occupazionali piu’ profonde del post dopoguerra”. Agli enti locali i sindacati rinnovano “la massima disponibilita’ a percorrere strade comuni, a patto che ci persegui una reale collaborazione nei processi decisori per il bene comune”. (AGI)