Proseguono i lavori di riqualificazione ma permangono le vecchie criticità di quello che l’amministrazione comunale candida a “polo di aggregazione ludico-sociale”
IL PIAZZALE – Il Centro Direzionale Beni Stabili, anche noto come Piazzale Dante o Piazzale Bestat, fu costruito a Taranto tra il 1972 e il 1977 dagli architetti Luigi Piccinnato e Vera Consoli, che dichiararono di essersi ispirati, per la sua realizzazione, alla Dèfense di Parigi.
Ai lati del piazzale, disposti ad ovale aperto, sorgono alti edifici (il grattacielo più alto della città si trova qui e misura 85 metri) che ospitano, oltre ad abitazioni private, numerose sedi di associazioni, aziende e altre attività commerciali di diverso genere.

Sul piazzale vero e proprio sono presenti anche un bar e una pizzeria, mentre nella parte laterale, alle spalle degli edifici, si trovano alcuni uffici del Comune di Taranto.
Al di sotto della parte centrale del piazzale si trova il sottopassaggio di via Dante, una delle arterie stradali principali della città, a cui è possibile accedere direttamente dal Piazzale, attraverso apposite scale.
Del Centro fa parte anche la Biblioteca Comunale Pietro Acclavio, inaugurata nel 1997 e recentemente rinnovata.
I LAVORI – Piazzale Bestat è stato oggetto, negli ultimi anni, di numerosi interventi di riqualificazione da parte dell’amministrazione Melucci, iniziati principalmente a giugno 2020: l’allora assessore ai Lavori pubblici del Comune, Ubaldo Occhinegro, parlò di “risoluzione del problema delle canalizzazioni, che avevano creato danni alle strutture sottostanti, di sostituzione delle griglie deformate e pericolanti, di sostituzione della pavimentazione e impermeabilizzazione per evitare infiltrazioni nel sottopasso”. Oggetto di rispristino anche le scale di raccordo con il sottopasso, di cui sono state sostituite le soglie rotte e pericolose, e lo stesso sottopassaggio, del quale sono state messe in sicurezza le parti più danneggiate.
“Con questo ulteriore investimento, che ammonta a 1,5 milioni di euro – dichiarò il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci – la nostra amministrazione punta a completare la riqualificazione del piazzale che si candida, in questo modo, a diventare un polo di aggregazione ludico-sociale, in coerenza con tutti gli interventi di riqualificazione che stanno interessando l’intero tessuto urbano. Effettueremo interventi di manutenzione straordinaria e di riqualificazione funzionale , avendo particolare attenzione per la sicurezza di chiunque frequenti l’area”.

Tra pandemia e caduta dell’amministrazione comunale i lavori di “riqualificazione e miglioramento funzionale del Piazzale Bestat“, sono stati appaltati a ottobre 2021 dalla ditta barese “Costruttori qualificati Srl”, ma la stampa locale ha annunciato l’inizio ufficiale dei lavori a maggio 2022.
A settembre 2022 l’assessore ai Lavori Pubblici, Mattia Giorno, ha comunicato il termine “in anticipo di diversi mesi” dei lavori riguardanti le scale e il sottopasso, mentre il cantiere prosegue nel resto del piazzale, di cui in questi giorni è stata quasi del tutto completata la pavimentazione della zona centrale.
IL SOPRALLUOGO – In questi giorni, a quasi un anno dall’inizio dei lavori, abbiamo deciso di effettuare una ricognizione della Bestat per valutarne le effettive condizioni.
A fronte di un impatto visivo generale sicuramente positivo, ad un’osservazione più attenta sembrano, però, permanere numerose criticità: la prima è sicuramente quella della mancanza di un sistema di vigilanza e/o videosorveglianza, che possa impedire atti vandalici (quali, ad esempio, il recente danneggiamento della panchina letteraria TAlassà, installata appena 5 mesi fa accanto alla Biblioteca Acclavio), ma anche altri episodi di inciviltà che contribuiscono a dare quella persistente sensazione di degrado e sporcizia, visibile nei rifiuti lasciati dai cittadini nelle aiuole appena ripristinate e nelle scale di raccordo del sottopasso,

risultate impraticabili per la presenza di terra, liquidi gialli, bottiglie di birra vuote e spazzatura di vario genere, tra cui persino confezioni vuote di siringhe.
Le ringhiere delle scale, inoltre, che sembrerebbero recentemente pitturate, sono già punteggiate di ruggine diffusa.
Una passeggiata nella parte appena riqualificata del Piazzale inoltre, non può prescindere dallo slalom tra gli escrementi di colombi, che hanno già notevolmente macchiato la pavimentazione appena terminata: sono, evidentemente, insufficienti le reti messe a protezione dei vani sovrastanti, usati dai colombi come nido, che in alcuni casi sono già state rotte.
La parte del piazzale appena intonacata, infine, presenta macchie di umidità che rovinano l’estetica della zona e danno la sensazione di un ripristino “affrettato”, come si evince anche dalle chiazze di pittura fresca lasciate su alcuni pilastri.
Ma la problematica principale resta la messa in sicurezza della zona non ristrutturata, dove si notano pezzi di muratura mantenuti a malapena dalla rete di ferro sottostante, calcinacci in caduta libera, fioriere rotte con ferri arrugginiti e schegge taglienti a portata di bambino.

A preoccupare anche le condizioni della zona sottostante il piazzale

adibita a parcheggio dei residenti: anche qui, oltre ad un degrado indicibile dovuto a cumuli di spazzatura, tra la quale spiccano scarpe, vestiario, sanitari e quant’altro contribuisca a dare l’impressione di essere in presenza di una delle favelas brasiliane e non di uno dei quartieri “buoni” della città, si possono osservare maggiormente la muratura a vista e l’intonaco pericolante della struttura.
A prescindere dalla competenza delle varie zone in cui è diviso l’intero complesso, si tratta di un’area in cui appare quantomeno necessaria una ristrutturazione globale e non “a compartimenti stagni”.
CONCLUSIONI – A fronte dell’indiscusso impegno dell’amministrazione comunale nel porre attenzione ad una zona centrale della città, che negli ultimi decenni era stata abbandonata a degrado e incuria, è evidente che siamo ben lontani da una effettiva riqualificazione del piazzale.
Una zona che si candida a polo di aggregazione ludico-sociale, infatti, non può essere abbandonata al vandalismo e all’inciviltà cittadina, alla sporcizia, costringendo eventuali turisti ma anche lavoratori e studenti che attraversano ogni giorno il piazzale, nonchè le famiglie con i bambini, a dover evitare escrementi e chiazze di urina, con lo sgradevole odore che si può immaginare, particolarmente con l’arrivo del caldo.
Nè è ammissibile che a poca distanza, precisamente sulle scale di raccordo, facciano bella mostra di sè (e del degrado sociale che le accompagna) bottiglie vuote di alcolici e carte di siringhe.
Non è nemmeno auspicabile che le parti appena ripristinate presentino già macchie di vario genere e ruggine, dando l’impressione di un rattoppo più che di una effettiva riqualificazione.

Insomma, per “seminare davvero la rinascita” e offrire alla città spazi rigenerati in grado, come affermato ieri dal sindaco, “di frenare quell’inverno demografico e quell’esodo di giovani che caratterizza la città da anni” occorre uno sforzo maggiore, che vada oltre una risistemazione meramente estetica e includa un progetto di rieducazione al senso civico e al rispetto del bene pubblico, pena lo spreco di tante risorse finanziarie in ristrutturazioni destinate ad avere breve durata.



