sabato 27 Luglio 24

Con il Premio Oscar Dario Marianelli nasce il primo Quadro sonoro dedicato al Museo Archeologico Nazionale di Taranto

Eva Degl’Innocenti: ”Taranto diventa un laboratorio di archeologia musicale”

Si chiama il “Il Sogno di Marsia” ed è la composizione creata dal Maestro Premio Oscar Dario Marianelli pensando al Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTA e alle suggestioni che la residenza artistica presso Taranto, con tutto il suo patrimonio culturale e storico, ha suscitato nel grande compositore.
L’opera si potrà ascoltare esclusivamente recandosi al Museo tarantino collegandosi a un QR Code che darà accesso all’esperienza musicale.
Ma come nasce il progetto musicale firmato da Marianelli?
È una suggestione arrivata dopo un viaggio tra le sale del Museo, trovando ispirazione nell’aulos: uno strumento antico presente anche nelle immagini impresse sulle anfore panatenaiche del Museo tarantino.
“L’idea di riportare in vita il suono di uno strumento che non si ascoltava da 1500 anni – ha commentato il compositore Dario Marianelli – è stata la grande ispirazione. Osservare questi strumenti muti che sono festa per gli occhi quando si osservano nei Musei, mi è sembrata la grande occasione per ridar voce all’aulos di cui si era persa la tecnica esecutiva e costruttiva”. Da questa scelta è nato il coinvolgimento del maestro Barnaby Brown, “un esperto di archeologia musicale – ha detto la direttrice Eva Degl’Innocenti – che nello studio e nella ricerca su questo strumento ha usato un metodo indiziario che usano gli archeologi per le attività di ricerca”.
E per la prima volta nella storia è stato scritto un pezzo per aulos e orchestra. “Abbiamo dovuto reinventare la tecnica per riuscire a controllare l’altezza delle note in maniera stabile e per poter funzionare con un’orchestra” – ha detto il maestro Marianelli.
L’aulos era anche usato nella ritualità dionisiaca, per le feste orgiastiche; era uno strumento associato alla estemporaneità. Veniva utilizzato per scandire il tempo nelle competizioni sportive. “Peraltro, la musica faceva parte dell’educazione dei giovani della Taranto greca. Secondo Platone, l’aulos è anche associato ai fenomeni possessivi e le melodie suonate con questo strumento da sole, per la loro potenza divina, trasportano le anime in delirio” ha aggiunto Eva Degl’Innocenti.
“Probabilmente perché, al contrario della lira, altro strumento comune nella Magna Grecia, che si accorda per ogni scala, l’aulos ha le note in posizione stranissima e l’auleta deve costruirle portando le ance in posizioni utili a cambiare l’altezza della nota” ha specificato il compositore Dario Marianelli.
Insomma, a Taranto oggi si è celebrata non soltanto una estemporanea artistica, ma il frutto di un progetto di ricerca internazionale.
Il primo Quadro sonoro dedicato ad uno dei Musei Archeologici più importanti del mondo – scritto dal maestro premio Oscar Dario Marianelli – questa mattina è stato registrato proprio al Museo MArTA in cui il compositore ha svolto una residenza artistica. Dieci minuti di musica, intensi, emozionali ed evocativi. La fruizione di quest’opera unica sarà possibile grazie all’associazione del brano a un QR code installato su un apposito leggio nel Museo Archeologico Nazionale di Taranto. La composizione diventerà quindi “un quadro musicale” di esclusiva proprietà del Museo tarantino.
La peculiarità che rende unico il progetto “Quadri Sonori” sta proprio nell’unicità della musica che sarà abbinata al luogo iconico che rappresenta. Il progetto è iniziato con altri due giganti, Remo Anzovino, che ha realizzato il Quadro Sonoro per la Concattedrale Gran Madre di Dio, e John Rutter, direttore d’orchestra e di coro, impegnato nella realizzazione del Quadro Sonoro per la Cattedrale di San Cataldo. I compositori, dopo una residenza artistica a Taranto, utile per respirare la storicità e l’arte, traggono dai luoghi visitati l’ispirazione creativa.
I visitatori che quindi arriveranno in quei luoghi avranno davanti un QR code da scansionare, per godersi un brano musicale che simbolicamente riunirà occhi e orecchie in un’esperienza artistica inedita e sinestetica.

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