martedì 22 Ottobre 24

Crest: “Vita, amore, morte e rivoluzione”. In una parola Taranto

Il nuovo spettacolo di teatro documentario di Paola Di Mitri per il cartellone “Periferie”: sabato 4 marzo, alle ore 21, all’Auditorium TaTA’

Torna finalmente in veste di spettacolo finito il percorso di ricerca e di narrazione della nostra città avviato da Paola Di Mitri ed ospitato più volte come residenza artistica all’Auditorium TaTÀ. Il Crest lo accoglie con la stessa gioia per una nascita, perché non tutti i progetti e i percorsi di idee e di lavoro delle cosiddette residenze d’artista arrivano a realizzare davvero una produzione. Occorrono buone idee, forti motivazioni, tanta caparbietà, lucidità di pensiero artistico, professionalità, tutte qualità assolutamente presenti in buone dosi nella giovane regista, autrice e attrice pugliese.

Lo spettacolo intreccia la narrazione teatrale al linguaggio cinematografico. Muovendosi in una cartografia intima fatta di ricordi, filmini di famiglia e vecchie fotografie, Paola Di Mitri ricostruisce la sua storia familiare per trovare risposta ad una ferita personale che si sovrappone e si perde nelle cartografie di chi abita oggi Taranto e documentando il ritorno nella sua città dell’infanzia e delle feste.

Con l’aiuto dei supporti digitali presenti sulla scena e a seguito di un’inchiesta sul campo accompagnata da azioni partecipative, la storia personale lascia spazio alla dimensione collettiva per ridisegnare una geografia emotiva, sensoriale, storica e urbanistica di Taranto. Una città cancellata e riscritta più volte, pensata per essere volano del Sud, ma che da sempre non è che campo di battaglia operaio, sfruttamento della forza lavoro, disastro ambientale, emergenza sanitaria, simbolo di una situazione meridionale mai risolta. Taranto si fa icona delle contraddizioni della società contemporanea dove gli interessi, la rabbia, la speranza e le preoccupazioni si confondono, mozzando il fiato alla rivoluzione.

“Vita amore morte e rivoluzione” è un progetto pensato mettendo assieme due linguaggi e pratiche differenti: le arti sceniche e le tecniche cinematografiche. La sinergia di questi due linguaggi dà vita a un teatro documentario in grado di mettere al centro della ricerca la possibilità di narrare grazie a un metodo di creazione partecipativa.

Scenicamente si indagano le potenzialità dell’utilizzo di una telecamera, di uno smartphone, di uno schermo, di supporti audiovisivi e di come questi dispositivi influenzano la costruzione di una drammaturgia contemporanea e lo sviluppo di un racconto teatrale. Con la partecipazione in video di Ida Palmisano, Tonino Lombardi, Maria Bani e le voci di Raffaele Cataldi, Chiara Petillo, Donato Caramia, Virginia Rondinelli, Margherita Calderazzi, Cataldo Cantore.

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