di Angelo Nasuto
La manifestazione è inserita nelle celebrazioni per il cinquantennale dell’istituto massafrese. Il mare è stato il tema prescelto dalla Rete Nazionale del Licei Classici, elemento che ha fortemente influenzato, talvolta dominato, la letteratura classica
Una notte piena di meraviglia, immersi nelle vicende della più viva classicità. È quello che venerdì 4 aprile il Liceo De Ruggieri di Massafra ha fatto trascorrere a centinaia di spettatori nella Notte del Liceo Classico, iniziativa di ambito nazionale organizzata in tutta Italia e giunta alla sua undicesima edizione. All’appuntamento non poteva mancare l’istituto massafrese che ha dato prova di una grande maestria organizzativa, tenendo più di tre ore di spettacolo tra intrattenimento musicale e coreutico, insieme alle piece teatrali ricche di costumi di scena creati ad hoc per l’interpretazione di vari personaggi storici e mitologici.
La serata, presentata con eleganza da Francesca Vinci, studentessa della 4^ E (liceo classico), ha visto le esibizioni del gruppo musicale The Bricks e del corpo di ballo del liceo Dance Vibes, che hanno saputo intrattenere il pubblico tra le varie recitazioni. Dopo i calorosi saluti della Preside Elisabetta Scalera ai presenti, tra cui i dirigenti delle due scuole medie Rosa Favale e Gianluigi Maraglino, lo spettacolo è cominciato con la splendida prova di canto e recitazione degli studenti della Nicolò Andria, sapientemente guidati dalla prof.ssa Longo.
Nell’androne del De Ruggieri sono riecheggiati i versi dell’Eneide di Virgilio e le note dei Carmina Burana, seguiti poi dalla prova dei ragazzi della Manzoni, ben diretti dalle proferesse D’Addario e Scarano. Sul prestigioso palcoscenico l’alunno della 5^ E Michele Bianco ha declamato il suo testo poetico autografo in latino, prodotto in esametri per il concorso nazionale intitolato alla memoria di Vittorio Tantucci, noto latinista, per il quale ha ricevuto una menzione d’onore.
Il mare è stato il tema prescelto dalla Rete Nazionale del Licei Classici, elemento che ha fortemente influenzato, talvolta dominato, la letteratura classica: e così si è passati dalle avventure dell’Odissea, alla fondazione del mito di Falanto, da cui nacque Taranto; dal Dante che nel XXVI Canto dell’ Inferno incontra Ulisse, alla tragedia greca di Medea, fino alle raffinate suggestioni, più moderne, de La Tempesta di Shakespeare.
Quest’anno la manifestazione si è inserita nelle celebrazioni per il cinquantennale del De Ruggieri, traguardo che ricorda le sfide che hanno segnato la storia di questo istituto. Come accuratamente documentato, il percorso del Liceo Classico a Massafra è stato tutt’altro che semplice. L’idea di istituire questo corso risale, infatti, al 1996, durante la dirigenza del Preside Luigi Convertino, quando furono introdotti due indirizzi sperimentali nell’ambito dei Programmi Brocca, tra i quali il Liceo Classico. Sebbene quest’ultimo non abbia trovato subito la fortuna sperata, il Preside Convertino, appassionato cultore delle discipline umanistiche, non si è dato per vinto, cercando di fare della flessibilità didattica istituita con la legge sull’autonomia scolastica, uno strumento per rinnovare e rianimare l’interesse per il sapere classico.
Così, nell’anno scolastico 2001-2002, si introduce nel curricolo del Liceo Scientifico l’insegnamento della Lingua e Letteratura Greca, creando l’indirizzo classico che ottiene un certo numero di iscritti. Nel 2002, finalmente, il Liceo Classico ordinamentale è stato ufficialmente istituito, con un curricolo ricco e articolato che oggi rappresenta una delle offerte formative più prestigiose. Lungo questo cammino che dura da 22 anni, il Liceo Classico del De Ruggieri ha saputo resistere ai mutamenti della società, agli ostacoli imposti dal calo demografico e dalla crescente predominanza della cultura scientifico-tecnologica. Gli studenti che hanno scelto questo indirizzo di studi sono la prova vivente della forza di un modello educativo che non solo non ha perso la sua attualità, ma che anzi risulta oggi più che mai necessario, soprattutto in un’epoca dominata dall’intelligenza artificiale. E così, anche grazie allo spettacolo di venerdì, si può affermare che la classicità, con i suoi fulgidi esempi, non morirà mai.