martedì 22 Ottobre 24

“Preferisco essere uccisa dal mare che dal governo”

SOS Mediterranee racconta la storia di una delle donne sbarcate questa mattina a Taranto e salvate ieri in mare dalla Ocean Viking: frustata e condannata a 4 anni di carcere durante le proteste seguite alla morte di Masha Amini, è scappata per salvare la sua vita

Storie dolorose quelle alle spalle dei migranti sbarcati questa mattina a Taranto dalla nave Ocean Viking di SOS Mediterranee.

Uomini, donne e bambini, stipati in 75 su una barca a vela alla deriva nel mar Ionio, in mare per almeno una settimana.

Quando sono stati soccorsi dalla Ong avevano terminato cibo e acqua da due giorni e per il mare mosso e il carico dell’imbarcazione rischiavano di affondare da un momento all’altro.

Tuttavia, il mare non spaventa queste persone più di quanto hanno lasciato dietro di sè: “Ho protestato per la libertà delle donne in Iran. Il governo mi ha arrestato e condannato a 4 anni di carcere e 75 frustate. 7 dei miei amici sono morti durante le proteste. Sono dovuta fuggire per salvarmi la vita. Ho visto l’inferno in questa barca, ma preferisco essere uccisa dal mare che dal governo”.

Queste le parole che Newsha (nome di fantasia), una ragazza iraniana di 19 anni, ha raccontato a SOS Mediterranee Italia.

Fuggita dopo essere stata arrestata durante le proteste seguite alla morte di Mahsa Amini, è tra le 23 donne salpate da Smirne, in Turchia.

Secondo quanto riferito dall’Ong, la ragazza ha a ha voluto raccontare la sua storia e mostrare il suo volto nonostante la persecuzione che ha dovuto affrontare.

Ph credits: Lucille Guenier/SOS MEDITERRANEE

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