sabato 27 Luglio 24

Caos Confindustria. Le imprese dell’indotto abbandonano l’associazione di categoria

Circa 50 le aziende che rassegneranno domattina le dimissioni nelle mani del presidente Toma. Non era mai accaduta una defezione così imponente nella storia di questo ente. Tutto adesso potrà accadere. A partire dall’indicazione del prossimo numero uno della locale Camera di Commercio

Caos nella Confindustria tarantina. Circa 50 imprese dell’indotto ex Ilva lasciano l’associazione di via Dario Lupo e costituiscono un proprio comitato. Non era mai accaduto, nella storia di questa associazione di categoria, un fatto del genere. Domani mattina verranno rassegnate formalmente le dimissioni nelle mani del presidente Salvatore Toma. “Per le nostre imprese – si legge in una nota diramata agli organi di stampa da parte dei componenti del costituendo comitato – l’inerzia della locale Confindustria ha peggiorato il clima, e alimento le incertezze, attorno ai temi della siderurgia e del comparto metalmeccanico nel nostro territorio. Questioni di così rilevante importanza non si derubricano dall’agenda quotidiana di un’associazione, ormai distratta e disorientata, in un’abitudinaria questione tra semplici privati”. Giudizi forti. Che non ammettano repliche. Che chiudono un rapporto d collaborazione in maniera definitiva. “Per le imprese dell’indotto ex Ilva – si legge – attaccare la fabbrica siderurgica è una follia. Così come’è una follia, un non senso logico, delegare alla competenza regionale e nazionale le prerogative della Confindustria tarantina. Sarebbe stato invece necessario difendere l’industria, proporre azioni che mirassero al miglioramento della situazione in atto. Per queste ragioni abbiamo lanciato segnali di allarmi al Parlamento e al Governo nazionale. Abbiamo chiesto di fare presto, di essere convocati per esporre il nostro punti di vista, senza filtri, ma come meri attori esperti della materia trattata e portatori di un interesse legittimo. Il riconoscimento di un tale sforzo e impegno è arrivato lo scorso 19 gennaio, quando le imprese dell’indotto, riunite attorno ad un comitato, sono state accolte e ascoltate dal ministro Urso. Da questo momento in poi, su formale invito del ministro, parteciperemo come Comitato dell’indotto ex Ilva a tutti i tavoli di confronto che saranno convocati al ministero. Nostro obiettivo sarà quello di procedere spediti verso la realizzazione di un Accordo di programma che possa, finalmente, certificare la ripresa e la decarbonizzazione della fabbrica”.  Cosa accadrà adesso? CosmoPolis ha avuto ragione, indicando questo epilogo già nei mesi scorsi con una serie di articoli sul tema. Siamo stati, ancora una volta, facili profeti. Di certo, a far data da domani, sarà complicato continuare ad avere una Confindustria tale e quale. A cominciare dai suoi attuali quadri dirigenti. C’è chi parla già di una richiesta di commissariamento. E poi, last but not least, sullo sfondo resta aperta la partita per eleggere il prossimo presidente della Camera di Commercio. Difficile, quasi impossibile, che possa essere un uomo di Confindustria giunti a questo punto. Una Confindustra di fatto implosa, ridotta ai minimi termini…  

 

 

 

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