giovedì 1 Maggio 25

Confagricoltura Puglia, Lazzaro: “Contrasto alla Xylella pesa solo sui produttori”

“Il costo va a gravare in modo pesante sul bilancio e riduce il margine sul prezzo di vendita dell’olio di oliva. Fondamentale che gli olivicoltori siano sostenuti con degli interventi economici mirati”

Produrre olive da olio in una delle zone di contenimento della Xylella fastidiosa arriva a costare anche il 50% in più rispetto a impianti che si trovano lontani dalle zone infette. “Soprattutto per i produttori che applicano il biologico, il costo dei trattamenti fitosanitari obbligatori rende notevolmente più costoso coltivare olive rispetto a zone della regione lontane da quelle colpite dalla Xylella”, sottolinea il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro.

“In questo modo il contrasto al batterio pesa tutto sulle spalle degli olivicoltori, il costo va a gravare in modo pesante sul bilancio dell’azienda agricola e riduce il margine sul prezzo di vendita dell’olio di oliva. – Prosegue – È quindi fondamentale, per continuare a rallentare l’avanzata, che i produttori delle zone di contenimento siano sostenuti con interventi economici mirati.

Le produzioni biologiche hanno un ruolo di rilievo in Puglia. La nostra regione è prima in Italia per rapporto tra Superficie Agricola Utilizzata (SAU) e terreni biologici: su 1,416 milioni di ettari di SAU, quasi 287mila sono stati trasformati in spazi bio. Questo rappresenta oltre il 22,3% del totale, ben al di sopra della media nazionale fissata al 17,4%. – Si legge nel comunicato – Più ampiamente, anche il Sud mostra brillanti risultati: oltre il 50% della SAU “biologica” nazionale è distribuita tra cinque regioni, di cui tre sono meridionali: Sicilia (316.147 ha), Puglia (286.808 ha), Calabria (197.165 ha), unite a Toscana (225.295 ha) e Emilia-Romagna (183.578 ha)”.

Intanto, sulle azioni di contrasto alla Xylella messe in campo dalla Regione Puglia per Confagricoltura Puglia si registrano passi in avanti: il campionamento previsto dalla modifica del piano di contrasto è più preciso e ciò favorisce di molto il lavoro dei produttori.  

“La campagna olivicola 2023 in Italia dovrebbe portare alla produzione di 290mila tonnellate (+20% rispetto annata 2022) di olio, il valore rappresenta comunque la media di una forbice compresa tra una stima più pessimistica che si attesta a 280mila e una più ottimistica che arriva a 300mila tonnellate. La Puglia rappresenta circa il 50% dell’intera produzione nazionale e media degli ultimi quattro anni (2019-2022) è stata di 151.699 tonnellate, circa il 50% del totale nazionale. – Conclude il presidente di Confagricoltura Puglia Lazzaro –  In questa annata 2023 nella regione si stima un incremento di oltre il 50% rispetto allo scorso anno grazie alla naturale alternanza sebbene il clima bizzarro primaverile, il caldo estivo e la grandine di fine settembre non abbiano giocato a favore degli oliveti”.  

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