Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, l’esperto nominato dal Tribunale di Milano per comporre la crisi tra i due soci riterrebbe “impraticabile” un accordo, a causa della conflittualità tra Mittal e Invitalia, avvicinando sempre più la strada dell’amministrazione straordinaria
Sarebbe “impraticabile”, soprattutto a causa dell’estrema “conflittualità tra i soci” sull’impegno finanziario da mettere in atto, il percorso di risanamento ipotizzato dall’ad di Acciaierie d’Italia.
A dichiararlo, come riporta Il Fatto quotidiano, sarebbe proprio l’esperto indipendente nominato dal Tribunale di Milano per valutare la richiesta di composizione negoziata della crisi del siderurgico tarantino: Cesare Giuseppe Meroni, infatti, ha ‘bocciato’ il piano delineato dalla Morselli per uscire dalla crisi finanziaria che sta spingendo l’ex Ilva di Taranto al collasso.
In una relazione di 23 pagine depositata lunedì Meroni suggerisce l’opportunità di interrogarsi in merito alla percorribilità del percorso di risanamento.
“Se l’azienda fosse supportata finanziariamente in modo adeguato – afferma – potrebbe realizzare la massa critica di produzione industriale auspicata, e obiettivo da sempre prefissato, condizionatamente alla piena efficienza degli impianti e dal rispetto delle norme ambientali”: questo in via teorica.
Nella pratica, però, la mancanza di accordo tra i soci, sta spingendo sempre più le sorti dello stabilimento tarantino verso la strada dell’amministrazione straordinaria.