sabato 14 Dicembre 24

Ex Ilva, Aigi: “Siamo perplessi e basiti dall’atteggiamento della Morselli”

“Se qualcuno intende spegnere la grande fabbrica la responsabilità non potrà essere certamente addebitata alle nostre imprese e ai nostri lavoratori”

“Rimaniamo perplessi e basiti rispetto all’atteggiamento assunto nella giornata di mercoledì scorso dall’amministratore delegato di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli  la quale, chiedendo ai nostri collaboratori di entrare in azienda, sembrerebbe non aver ben compreso le ragioni oggettive del dramma umano che si sta consumando dinnanzi alle portinerie”. Così in una nota l’Associazione Indotto AdI e General Industries, Aigi.

“Vorremo ricordare che i collaboratori delle aziende dell’indotto da settimane presidiano le portinerie dello stabilimento siderurgico perché rischiano di perdere il posto di lavoro, perché rischiano che le aziende da cui dipendono cessino definitivamente di esistere a causa dei mancati pagamenti da parte della società di cui la dottoressa Morselli è il massimo rappresentante. – Prosegue – Dice bene l’a.d. di AdI quando definisce la situazione attuale una guerra tra poteri forti, una guerra che non è stata scatenata dalle aziende dell’indotto che hanno lavorato, mantenendo in vita lo stabilimento sino all’8 gennaio scorso, nonostante sui pagamenti dei crediti vantati era già stato accumulato un clamoroso ritardo.

Se qualcuno, dunque, intende spegnere la grande fabbrica con drammatiche conseguenze sul piano occupazionale e ambientale, la responsabilità non potrà essere certamente addebitata alle nostre imprese e ai nostri lavoratori. – Affermano gli esponenti di Aigi – Una assunzione di responsabilità che manca tanto da parte della multinazionale quanto da parte del socio pubblico da cui ci aspettiamo uno sforzo maggiore al fine di traghettare la vertenza fuori dal limbo attuale”.

Il presidente di Aigi, Fabio Greco, intanto, continua ad essere in stretto contatto con i tecnici del Mimit con cui si è registrata una ulteriore interlocuzione finalizzata al salvataggio dell’indotto attraverso la presentazione di un emendamento al decreto varato dal governo a gennaio scorso ma anche per ottenere certezze sul salvataggio dei nostri crediti attraverso accordi con istituti bancari con garanzia Sace in caso di amministrazione straordinaria.

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