Chiacchierata con il presidente Svimez, Adriano Giannola. Il Pnrr? “E’ nato per salvare l’Italia, ma un Paese non si salva senza obiettivi e strategia”. La Zes unica? “Potrà funzionare se non si vanificherà il patrimonio accumulato dai porti meridionali”. Il monito di Pasquale Saraceno sulle nostre sconclusionate classi dirigenti: quelle di ieri e quelle di oggi
“Il Pnrr è stato pensato per salvare l’Italia. Ma non si salva un Paese se non ci si dota di obiettivi e strategie. Se la spesa viene spalmata su tanti interventi slegati gli uni dagli altri. Se il progetto generale si parcellizza pur d’inseguire interessi particolari”. Adriano Giannola, presidente Svimez, sciorina dati e sviluppa ragionamenti. Mai banali. Per niente votati all’unanimità di certi dibattiti monocorde così di moda oggigiorno. Lo fa partendo dall’ultimo rapporto elaborato dall’associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno. “Il Sud – argomenta – soffre di due dinamiche altamente penalizzanti. Esporta capitale umano pregiato e porta al Nord risorse finanziarie autoctone. Risparmio in maniera prevalente, per un valore annuo pari a 100 miliardi di euro. Senza capitale circolante il nostro sistema produttivo, retto quasi esclusivamente da piccole imprese, crolla. Si sfarina con i primi refoli di vento”.
Altro problema è l’assenza di una Banca del Sud nei nostri territori. “Vero, questo ruolo è stato esercitato in passato dal Banco di Napoli. Un ruolo di riequilibrio delle dinamiche creditizie. Oggi, purtroppo, paghiamo uno scotto anche sotto questo punto di vista”. Sulla Zes (Zona economica speciale) unica, voluta dal ministro Fitto, Giannola non ricorre a perifrasi: “Funzionerà se non disperderemo funzioni e prospettive delle precedenti otto Zes del Mezzogiorno. Se i nostri porti diverranno un grande hub italiano nel Mediterraneo. Se i privilegi doganali non verranno estesi, indistintamente, da Roma in giù mancando il criterio dell’opportunità e della selettività. Se semplificazione e autorizzazione unica potranno favorire realmente l’insediamento industriale nelle nostre aree geografiche”. L’Italia non si salva se non si salva il Sud con i suoi 20 milioni di abitanti. “L’Italia è l’Europa nel Mediterraneo. Il Mezzogiorno è l’Europa nel Mediterraneo. Non averlo capito mi ricorda tanto le critiche degli scorsi decenni che, Pasquale Saraceno, l’economista che diede vita alla Svimez, rivolgeva alle nostre sconclusionate classi dirigenti. Quelle di ieri e quelle di oggi”.