Numeri in lieve salita per il capoluogo ionico e la sua provincia, ancora fuori dalla top 15 dei comuni pugliesi più gettonati dai turisti; il trend su conferma, invece, molto positivo per il turismo crocieristico, vero traino locale del settore
Presentati questa mattina, alla BIT di Milano, i dati relativi al turismo pugliese nel 2023.
Il trend si conferma positivo: lo scorso anno, infatti, la nostra regione ha superato i 16 milioni di presenze, raggiungendo un +8% di arrivi e un +4% di presenze nel bilancio complessivo di fine 2023.
Andamento in salita per tutte le province tra il 2022 e il 2023: Taranto, con 308.000 arrivi e un milione 209mila presenze, segna un aumento del 4% sugli arrivi rispetto all’anno precedente e dello 0,1% sulle presenze.
Se, però, si considera la variazione tra 2019 e 2023, i dati registrano una lieve flessione: -5% negli arrivi e -3% nelle presenze.
Il capoluogo ionico e la sua provincia, inoltre, si piazzano al penultimo posto, dietro a Bari e Lecce che superano il milione di arrivi durante l’anno appena trascorso, ma anche Foggia e Brindisi, superando solo la provincia di Barletta-Andria-Trani.
Taranto e provincia sono assenti anche dalla top 15 di arrivi e presenze turistiche dei comuni pugliesi, tra cui spiccano Vieste, Bari, Ugento e Lecce.
Va meglio con il cosiddetto “prodotto cultura”: alla domanda “Quali monumenti, città d’arte, palazzi, castelli e borghi di interesse artistico della Puglia conosci, anche solo per sentito nominare?”, infatti, il 46% risponde Taranto e il 13% dichiara di averla inclusa tra le tappe dei propri viaggi.
Il 19% dei turisti stranieri, inoltre, afferma di aver sentito parlare o di conoscere il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, in cui il 3% si è recato in visita.
Dati, infine, decisamente più positivi per il nostro territorio sul fronte del turismo crocieristico: il porto del capoluogo ionico, infatti, a chiusura di una stagione che ha fatto segnare numeri in crescita, con oltre 138mila passeggeri movimentati, si piazza tra i primi 25 porti crocieristici italiani.
Un settore, quindi, sul quale è doveroso continuare a investire e puntare, anche grazie ai progetti in partenza e in fase di completamento nel porto tarantino.