martedì 10 Settembre 24

Stop Acciaieria 1, Sperti (Uilm): “Gestione che offende le piaghe della comunità tarantina”

Il segretario metalmeccanico in una intervista a CosmoPolis commenta il recente fermo dell’impianto. “I lavoratori sono usati come bancomat”

Lo stop dell’Acciaieria 1 nello stabilimento ex Ilva di Taranto ha sollevato numerose critiche da parte dei sindacati. Il fermo, che secondo Acciaierie d’Italia durerà solo fino a fine mese, giunge al termine di un periodo tensivo che vede schierato da un lato la governance del siderurgico dall’altra i lavoratori, sempre più vessati da misure di cassa integrazione prolungata e incertezza diffusa, e organizzazioni sindacali, in un braccio di ferro tra diritti mancati e aspettative disattese. Il segretario generale Uilm Taranto Davide Sperti in una intervista rilasciata a CosmoPolis, ha sottolineato l”‘inadeguatezza della gestione attuale” responsabile di “offendere le piaghe della comunità tarantina”.

Dal pomeriggio di ieri oltre l’altoforno 1 è ferma anche Acciaieria 1.

Alla base della decisione l’installazione dei filtri Meros, ma sono scuse, motivazioni inadeguate. Già in passato, infatti, è successo di installare filtri ad impianti, per i quali non è stato necessario alcuno stop. Inoltre, si sottovaluta che il funzionamento a intermittenza degli stessi, rischia di distruggere gli impianti, trattandosi di macchine termiche che non apprezzano sbalzi. 

Come giudica la gestione attuale dello stabilimento ad opera di Acciaierie d’Italia?

La ritengo disastrosa. Siamo al collasso, si garantiscono i minimi requisiti della vita lavorativa. Obbligati a gestire numeri costanti di cassa integrazione, regalati da questo governo fino a fine dicembre 2023.

Come mai non si è giunti a firmare l ‘accordo sulla cassa in deroga per i lavoratori?

Il mancato accordo di giugno è il frutto dell’incapacità dell’azienda di ascoltare le istanze dei sindacati e di un certo approccio sconsiderato nell’utilizzare la cassa integrazione come strumento per abbattere il costo del lavoro. Si opera sulla pelle dei lavoratori, usati oramai come bancomat.

Quali ritiene saranno le prossime mosse da parte della governance di AdI?

Si prosegue alla cieca, rischiando di alimentare un montante di cassa integrazione, oltre alle ricadute sull’appalto già sul lastrico per via di fatture scadute e dell’incertezza nella quale vivono da tempo i lavoratori in amministrazione straordinaria. Questa gestione offende le piaghe della nostra comunità.

Sullo stop di Acciaieria 1 è previsto per quest’oggi un incontro tra sindacati e azienda.

Questo pomeriggio è previsto un confronto tra sindacati e azienda. Ma di certo si tratterà di un mero incontro informativo. Persino la notizia del fermo di Acciaieria 1 è stata comunicata prima ai lavoratori e poi ai sindacati. Il timore è che lo stop non si limiti ad un solo mese come preannunciato, ma si prolunghi. Così è stato nel 2022 per l’Altoforno 1, alla fine è rimasto spento per un anno mentre le previsioni avevano indicato circa 30 giorni.

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