Il sindaco Rinaldo Melucci: “Con l’approccio “one health” faremo un salto di qualità nel monitoraggio del nostro ecosistema”
Innovazione, ricerca, tecnologia, tutela della salute, informazione. Il progetto Calliope – Casa dell’innovazione per il “one health” tiene insieme tutte queste prospettive e rappresenta una tra le sfide più avvincenti che l’amministrazione Melucci affronterà nel breve termine.
I dettagli dell’iniziativa sono stati illustrati in conferenza stampa, a Palazzo di Città, dai rappresentati di enti e istituzioni coinvolti in questo ambizioso percorso, finanziato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy con oltre 12 milioni di euro provenienti dal bando “Casa per le tecnologie emergenti”, cui si aggiungerà un cofinanziamento da parte dei partner privati per un totale di oltre 13 milioni di euro.
Oltre il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, all’incontro hanno partecipato l’assessore comunale allo Sviluppo Economico Fabrizio Manzulli, l’onorevole Ubaldo Pagano, il consigliere del presidente della Regione Puglia Mino Borraccino, il responsabile scientifico del progetto Rodolfo Sardone, i direttori generali di Asl Taranto e Arpa Puglia Gregorio Colacicco e Vito Bruno.
Calliope è un progetto complesso, che parte da una premessa importante: la salute intesa come equilibrio tra le condizioni di esseri umani, matrice ambientale e mondo animale. Si tratta dell’approccio “one health”, come codificato dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Partendo da qui, Calliope intende costruire una struttura che possa fornire risultati di ricerca in ambito “one health”, rendendoli disponibili per finalità formative, comunicative e anche produttive, attraverso le cosiddette tecnologie emergenti come il 5G, la “block chain”, l’intelligenza artificiale e la cosiddetta “internet of things”. Verranno create tre strutture interistituzionali, inoltre, tra enti pubblici di ricerca, imprese ed enti regionali, ubicate in vari edifici individuati dall’amministrazione Melucci: “One health intelligence” per il monitoraggio e l’elaborazione predittiva avanzata della salute umana, animale e ambientale e il loro impatto sulla biodiversità; “Innovation technology hub”, per la creazione di prototipi di dispositivi smart collegati in 5G per il monitoraggio “near field” dell’ecosistema; “Dissemination and training hub”, per trasferire conoscenza e supporto all’incubazione industriale per la gemmazione di spin off ad alta maturità tecnologica.
«Con questo progetto facciamo un enorme salto di qualità nel monitoraggio del nostro ecosistema, così come inteso alla luce dell’approccio “one health” – le parole del primo cittadino – perché quel che produrrà Calliope non sarà solo una mole di informazioni, peraltro molto utile per orientare le scelte delle amministrazioni coinvolte e arricchire il confronto all’interno del nostro osservatorio ex articolo 41, ma prodotti veri e propri, spin off ed esperienze di ricerca che avranno ricadute economiche importanti e moltiplicheranno gli effetti delle risorse investite. Prima parlare di ricerca e big data, a Taranto, era quasi eretico, ma oggi, avendo imboccato un percorso di profonda transizione, abbiamo tutti i tasselli per comporre un mosaico coerente».«Calliope sarà il progetto di punta del nostro distretto per l’innovazione – ha aggiunto l’assessore Manzulli – iniziativa che troverà casa nelle strutture del Bac, gli ex baraccamenti Cattolica in fase di ristrutturazione. Abbiamo messo insieme tanti partner, tra università, imprese e altri soggetti ne contiamo almeno una trentina, sintomo di un interesse diffuso e di una vivacità dei quali andiamo orgogliosi. Calliope durerà due anni e ci consentirà di entrare nella rete nazionale delle Case delle tecnologie diffusa lungo tutto lo Stivale, un’altra opportunità per la nostra città di mostrare il valore delle sue risorse umane oltre i propri confini».