sabato 27 Luglio 24

Uilm denuncia allo Spesal: “Gravi condizioni dei lavoratori di Acciaierie d’Italia”

Disservizi per i lavoratori, rischi sul posto di lavoro e assenza di sicurezza sugli impianti

Le Rsu Uilm di Acciaierie d’Italia denunciano le “gravi condizioni alle quali sono sottoposti i lavoratori sul proprio posto di lavoro all’interno di AdI”, più volte segnalate dal sindacato ma “delle quali ai tavoli istituzionali si cerca di parlare sempre meno per tentare di distrarre l’opinione pubblica con fantomatici progetti di riconversione industriale mentre lo stabilimento AdI di Taranto è totalmente al collasso”.

“La fabbrica si sta fermando da sola, andando incontro ad eventi irreparabili da un punto di vista ambientale ed impiantistico. –aggiungono dal sindacato – A Roma o in altri incontri del territorio si discute di revamping Afo5 (unica condizione per garantire una prospettiva ed una tenuta del sito visto il fine ciclo di Afo1 e Afo2),di ciclo combinato e addirittura di forni elettrici ad idrogeno verde tra 10 anni, senza mai condividere un documento con un progetto tecnico industriale che abbia le fonti di finanziamento e la relativa salvaguardia occupazionale”.

Il sindacato lamenta la mancanza “di materie prime fondamentali per la marcia degli impianti, l’assenza di ricambi, di DPI per la salvaguardia delle vite umane che operano sui reparti, la mancanza addirittura di carta asciugamani, di carta igienica , di acqua calda negli spogliatoi e di tanto altro”. Oltre a ciò spiega ancora la Uilm “AdI continua ad abusare della cigs usata come bancomat sulla pelle dei lavoratori”.

“Allo smontare dal proprio turno i lavoratori sono costretti a raggiungere gli spogliatoi e le portinerie di appartenenza a piedi o con passaggi di fortuna a causa dell’assenza di mezzi di trasporto interni in un sito grande tre volte la città di Taranto. – sottolineano ancora – Tali eventi  espongono di fatto i dipendenti a gravi rischi e disagi così come è accaduto nei giorni scorsi in Acciaieria 1 e Acciaieria 2 e per i normalisti del GRF e ACC/2”.

Attese al freddo per i dipendenti che smontano dal turno e disservizi anche al pronto soccorso dove la mancanza di mezzi per spostarsi “espone i lavoratori perché costretti a muoversi in un area vasta, a piedi e con mezzi pesanti e paiole che gli passano da vicino”. “Chiediamo agli enti competenti di intervenire  immediatamente – concludono le Rsu Uilm – per ripristinare un quadro di certezza di diritto a tutela della salute e sicurezza oltre che di rispetto della dignità delle persone”.

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