Il pensiero-stupendo del capo di gabinetto del sindaco pubblicato in prima pagina. Neanche Rossana Rossanda avrebbe ricevuto un trattamento del genere. L’analisi sociologica retrocessa a bignami delle ovvietà. Non c’è prosa, difetta la posa. Non lamentiamoci poi se i giornali si vendono – e si leggono – sempre meno
Un fondo che non affonda ma ammorba. Fumoso e scontato. Autocelebrativo senza alcuna celebrità avvistata in giro. Desideroso di ritagliarsi il proprio quarto d’ora di notorietà. A tratti banale, con il continuo richiamo alla buona politica e al bene comune. Che non dice nulla pur coltivando la speranza (mancata) di dire molto. Finanche troppo. Scritto sulla pagina tarantina di un giornale barese sempre foriero di attenzioni verso l’Amministrazione Melucci. Un tempo lo avremmo definito un foglio governativo. Un tempo, ma non oggi. Come se non bastasse il caldo torrido di questi giorni, l’umidità che bagna persino il sudore, l’inappetenza e i giramenti di testa, il consumo di frutta e verdura che un popolo di dietologi e dietisti ci ricorda ad ogni ora della giornata, a quei pochi lettori che ancora comprano i giornali in edicola è toccato anche leggere il pensiero-stupendo del Capo di Gabinetto del Sindaco. Una tortura masochistica. Un paginone intero, fiumi d’inchiostro versato senza badare ad alcun risparmio, l’inflazionata citazione finale di Winston Churchill.
E, come se non bastasse, una fatica dell’anima per iniziare e finire tutto d’un fiato un’articolessa incomprensibile. Noioso più di una partita dell’Italia agli ultimi Europei di calcio. Scontato più di un libro di Massimo Recalcati sull’amore. Un capo di Gabinetto coadiuva il sindaco, lega l’organo politico alle strutture amministrative, organizza l’agenda politica di un ente. Non scrive sui giornali, neanche fossimo al cospetto di una Rossana Rossanda. Non confonde l’analisi sociologica con il bignami delle ovvietà. Non occupa spazi che travalicano le proprie funzioni. Non c’è prosa, difetta la posa. Fatti di Creta.