Cosa dicono Maiorano e Nocco, il Fratello e la Sorella d’Italia, l’onorevole e la senatrice, sulle imminenti Amministrative di Taranto? Quale candidato raccoglierebbe i loro favori? Non è dato saperlo. Siamo allo Zero tituli. Questi sono gli effetti di una politica che, tralasciato il popolo, cala dall’alto gli eletti
Il silenzio è d’oro. Il silenzio è degli innocenti, come recitava nel titolo il film con i bravissimi Jodie Foster e Anthony Hopkins. Vero. Certo. Cento volte meglio il silenzio della parola afona. Tronfia ed insulsa. Ma non sempre è cosi. Questa regola aurea non può valere a prescindere. Ci sono momenti, frangenti di vita vissuta, nei quali il verbo diviene parte costitutiva del discorso. Infrastruttura linguistica propedeutica all’azione. Palese dimostrazione dell’essere senza, necessariamente, avere. Restare silenti, in talune circostanze, risultare non pervenuti, ripetiamo, potrebbe innescare equivoci. Maldicenze. Fraintendimenti. L’esempio delle prossime amministrative di Taranto, cade a fagiolo. Suffraga il preambolo consegnato alla pazienza dei lettori.
Il centrodestra naviga al pari di un veliero in un mare in burrasca, si divide sulle candidature, traballa sul nomen omen, Lazzaro alzati e cammina, Tacente siediti e ripensaci, Di Cuia scruta la linea della (De) Palma, e due parlamentari della Repubblica di questa legislatura, ambedue del partito dei Fratelli – e Sorelle – d’Italia, entrambi eletti nel collegio di Taranto, cosa dicono a tal proposito? Niente. Restano zitti e muti. Ripropongono impettiti lo zero tituli di Mourinho. Parliamo dell’onorevole Maiorano e della senatrice Nocco, per chi non l’avesse capito. A loro, all’onorevole e alla senatrice, al fratello e alla sorella d’Italia l’invito rischia di tramutarsi in supplica: se ci siete, battete un colpo…
In fine dei conti si decide il futuro di Taranto, della seconda città della Regione, del terzo centro più importante del Mezzogiorno peninsulare. Con tutto il rispetto dovuto non stiamo mica parlando di Maruggio o Santeramo in Colle, per diamine. Una posizione, che sia una, sull’argomento è lecita attendersela? Pensiamo proprio di si, nonostante la politica, complice l’attuale legge elettorale, cali dall’alto gli eletti senza passare dal popolo. Un uomo vale quanto la sua parola. A sentirle queste parole.