venerdì 28 Marzo 25

LA LINEA DE(LLA) PALMA

La Svezia ha avuto Olof Palme e noi abbiamo l’onorevole Vito De Palma. Di Forza Italia. Da Ginosa con furore. Un parlamentare che ti fa innamorare della politica e dei suoi sviluppi lineari. Armoniosi

C’è la palma del deserto e c’è l’onorevole Vito De Palma di Forza Italia. Con la prima conquisti la vita, avvicinandoti all’acqua. Con il secondo disimpari le poche regole non scritte della politica. E sostituisci la confusione, le curve a gomito dei ragionamenti con lo sviluppo rettilineo dei pensieri. Con l’onorevole De Palma si sposta più in là la linea della palma. No più sopra, come avrebbe detto Leonardo Sciascia. No nell’accezione che, a questa espressione, diede il grande scrittore siciliano. Ci mancherebbe. Si sposta, cambia posizione, nel senso che non sai dove possa andare a finire – e parare – la stessa linea (politica) perseguita solo un attimo prima. Gli esempi sono (De) Palma-ri: evidenti, inconfutabili, assiomatici.

Nel governo della Provincia, rimasto in piedi sino all’altro ieri, il già presidente Melucci ha pensato di nominare un suo vice. Indovinate su chi è ricaduta, alla fine, la scelta. Su tale Angelo Laterza, esponente dello stesso partito dell’onorevole giunto in Parlamento da Ginosa con furore. Ma come può un esecutivo di centrosinistra far indossare la medaglia d’argento ad un rappresentante dello schieramento opposto? Far salire sul podio chi, quello stesso podio, dovrebbe tirarlo giù? Neanche fossimo in Germania, con la Grosse Koalition tra CDU e SPD. Con il governo dei migliori. Con i gabinetti fatti nascere in circostanze storiche emergenziali. Più (De) Palma-re di così, si muore.

La nostra domenica delle Palme, con l’onorevole De Palma, non si esaurisce in un solo momento. Dura in eterno. E’ festa tutti i giorni; tutto il giorno, come cantava Dalla. D’altronde, il ramoscello della pace non si nega a nessuno. Specie, poi, di questi tempi. E, allora, si ricomincia con le curve a gomito di cui sopra. Con lo zig-zagare di chi? Semplice: dell’onorevole De Palma, of course. Bisogna scegliere il prossimo candidato sindaco per Taranto e, quale sarebbe la tesi del parlamentare più parlamentare che ci sia, la sortita offerta sul palmo della mano dall’onorevole De Palma al resto della coalizione: indicare un nome che non raccoglie l’approvazione di tutti i partiti del centrodestra; che non convincerebbe neanche l’altro uomo forte di Forza Italia sul territorio: il consigliere regionale, Di Cuia.

Ditemi voi se non siamo al cospetto di un gigante del pensiero politico. Di uno stratega come pochi. Vito De Palma ha un viso simpatico, ricorda quei curati di campagna. Difficile non volergli bene. Sembra essere uscito fuori da un quadro di Edward Hopper, il pittore degli spazi interni. Della solitudine che diviene chiassoso rumore del silenzio. La nostra linea De(lla) Palma.

Articoli Correlati

IL SUGGERITORE

Il vero regista dell'operazione "Tacente candidato sindaco di Taranto" ha un nome e cognome. Indovinate di chi si tratta? Semplice: dell'onorevole Michele Pelillo. Il...

IL SILENZIO GRANDE

Cosa dicono Maiorano e Nocco, il Fratello e la Sorella d'Italia, l'onorevole e la senatrice, sulle imminenti Amministrative di Taranto? Quale candidato raccoglierebbe i...