La politica ridotta ad ancella d’interessi altri. A Taranto è in atto una lotta di potere come mai vista sinora. I due miliardi e passa di euro avuti in dote fanno gola a tanti. La profezia di Enrico Cuccia che si avvera
Una vera e propria lotta di potere, perché possano allungarsi le mani sulla città. Con la politica ridotta ad ancella, appendice d’interessi altri. Le Amministrative di Taranto segnano uno spartiacque, un prima e un dopo della sua storia contemporanea. Con la democrazia rappresentativa ammaccata, colpita in pieno volto dal combinato disposto della disaffezione al voto e da interessi costruiti attorno a cartelli economico-finanziari. Taranto, in scia con quanto si consuma negli Stati Uniti grazie a Trump, in ossequio ad un tecno-capitalismo che soverchia i diritti costituzionali, sperimenta il ribaltamento dei valori in campo. La rielaborazione gerarchica delle priorità democratiche. Cambia l’ordine degli addendi perché il risultato finale possa apparire identico.
Complice una politica debole, la mano invisibile dell’economia esorbita dalle proprie funzioni. Occupa la scena, trasformando la recita in scenografia. La parola in ammiccamenti. Le aule consiliari in permanenti comitati elettorali. E’ quanto profetizzato – e auspicato – da Enrico Cuccia a metà degli anni Novanta del secolo scorso: la finanza che fagocita la politica. Craxi si oppose, lui uomo del Novecento persuaso dal primato del pubblico sul privato, e sappiamo tutti come andò a finire. Scrivemmo di questo già nei mesi scorsi, affidando ad un editoriale “Anche i ricchi piangono” la nostra analisi.
I due miliardi e passa di euro, risorse statali (e comunitarie) attribuite alla città pugliese, fanno gola a molti. Aguzzano la vista, sollecitano l’ingegno. Riportano al centro la periferia. Rendono insomma questo lembo di Mezzogiorno, per dirla con le parole di Rocco Scotellaro, “la colmata di sole nel vico”. Luce improvvisa che squarcia l’ombra. Moneta contante, tanta moneta, per una realtà che ama raccontarsi povera perché le luci della ribalta possano non sfiorarla. Rendendo indisturbati i manovratori. Il turno di ballottaggio di domenica e lunedì prossimi, gli apparentamenti dei parenti serpenti, la destra, la sinistra, sono passaggi formali di una sostanza acquattata in altri luoghi. La zona d’interesse è altrove. Come a dire: il mondo è a colori, ma la realtà resta in bianco e nero.