Decaro facci un regalo. Nomina come nuovo assessore all’Ambiente – e all’Ilva un esponente locale dei Cinque Stelle. Fai come Bitetti con l’assessore Verde la speranza mai si perde. A Bari. A Taranto. Vuoi anestetizzare il populismo? Fallo entrare nella stanza dei bottoni
Nella giunta regionale in fieri, quella che andrà ufficializzata nelle prossime settimane, la delega all’Ambiente spetterebbe a Taranto. Alle popolazioni joniche. Andrebbe cambiata anche la denominazione del nuovo assessorato: “All’Ambiente e all’Ilva”. Molto meglio, e più giusto, chiamarlo così. In modo da istituzionalizzare, in maniera definitiva, il più grande dramma ecologico della nostra storia contemporanea. Fossimo in Decaro, poi, affideremmo questo comparto ad un esponente locale dei Cinque Stelle. Al senatore Turco, se le due cariche istituzionali potessero combinarsi. All’appena eletta Angolano: furba dama in ascesa del firmamento pentastellato. Per la quale vale la massima che, Giano Accame, confezionò incrociando un giovanissimo Gianfranco Fini: “Non dice niente, ma lo dice benissimo”.
Replicheremmo, mutatis mutandis, quanto fatto dal sindaco di Taranto con la nomina della giunta municipale. Prendi un Verde dalla piazza, lo fai accomodare nel Palazzo, e da quel momento in poi la protesta si trasforma come d’incanto in prassi governativa. Nel poltronesifà rievocato in un nostro precedente scritto. Nel ‘toglietemi tutto, ma non la mia lauta indennità di amministratore pubblico’. La stessa cosa accadrebbe a Bari, nella sede di via Gentile. E’ un suggerimento, il nostro. Niente di più. I populismi si anestetizzano facendo annusare loro il profumo del potere. Introducendoli nella stanza dei bottoni. Spacciando il riformismo per quarto d’ora di notorietà. Un esponente dei Cinque Stelle assessore regionale all’Ambiente – e all’Ilva? Che figata. Che trovata geniale. Non riusciremmo a realizzare un Parco giochi nel siderurgico, ma vuoi mettere.


