venerdì 28 Marzo 25

TODO MODO

Il buongiorno si vede dal cretino. Pardon: dal mattino. I nomi che si fanno per il prossimo sindaco di Taranto sono così ordinari. Nomi che non emozionano, che anestetizzano la passione. Very normal people. Il monito di Leonardo Sciascia

Tutto così ordinario. Ai limiti dello stereotipato. Del film dato centinaia di volte, ma spacciato come una prima visione assoluta. Taranto sembra imprimere il moto inerziale alla propria tribolata vicenda politica. Il caos calmo. La luce buia. Prigioniera com’è, con i suoi protagonisti, reali ed immaginifici, della coazione a ripetere. Replicare gli stessi errori, riproporre il medesimo stilema logico-comportamentale, è il massimo della rivoluzione (culturale) da consegnare a queste latitudini. Sbagliando s’impara, ovunque, ma non a Taranto. Qui sbagliando, invece, si disimpara nuovamente. Sbagliando ti caricano sulle spalle per accompagnarti all’appuntamento galante con la storia. Sbagliando vieni promosso in un eterno – e paradossale – canone inverso.

E’ il nostro Todo Modo, la pinguedine di un potere sazio, poroso, auto replicante. La critica che Leonardo Sciascia mosse al sistema politico italiano, e alle sue diramazioni partitiche, resta immutato – e immutabile- nonostante lo scorrere del tempo. Con l’aggravante che quelli di prima, almeno, leggevano qualche libro in più rispetto agli attuali. Si sbaglia, a destra e a sinistra, con o senza quella variabile dipendente di “Io C’entro”, creatura nata morta con la sfiducia inferta a Melucci, a voler guardare il proprio ombelico. A sfogliare la margherita appassita perché raccolta nei giorni che furono. Serve, servirebbe, dell’altro. Individuare un candidato sindaco non comune per il Comune che verrà. Disegnare una legislatura eccezionale. Perché possa ridursi la distanza piuttosto evidente – e deprimente – tra le risorse finanziarie assegnate a Taranto (circa due miliardi di euro) e la debolezza delle sue classi dirigenti. Un sorta di cuneo pravo, come certi amori narrati da Dante nella Divina Commedia. Perverso. Depravato.

Le scelte ordinarie non portano bene ad una città da sempre disordinata. Puntare su Quei bravi ragazzi, neanche. Calma e gesso. Mestiere. Personalità debordante. Relazioni ai più alti – e diversi – livelli istituzionali. Assenza di disturbi di personalità più o meno gravi, se fosse possibile. Un sindaco così può essere trovato senza doversi recare, necessariamente, a Grottaglie: nel quartiere delle ceramiche. In caso contrario, il monito di Sciascia, il Todo Modo che è in noi, diventerà più che una certezza. “Quando tra gli imbecilli e i furbi si stabilisce un’alleanza, state bene attenti che il fascismo è alle porte”.  

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