sabato 27 Luglio 24

Il sorpasso

Crispiano ha più abitanti di Statte. Non era mai accaduto dalla nascita, avvenuta nel 1993, del comune alle porte di Taranto. A certificarlo è l’ultimo censimento effettuato dall’Istat. Le scienze statistiche dovrebbero interrogare e interrogarci

Il lungo inseguimento è terminato con un sorpasso. Con un balzo in avanti di appena 225 anime. Ma tant’è. Crispiano ha più abitanti di Statte (13185 contro 12960). Vince in volata, il territorio delle cento masserie, la partita demografica giocata con la realtà confinante. A certificarlo è l’ultimo censimento Istat. La storia degli ultimi trent’anni aveva detto altro. Almeno a far data da maggio del 1993. Dalla linea di discrimine in grado di decretare, attraverso un referendum popolare, l’autonomia comunale da Taranto per il giovane municipio jonico. Cambiano i tempi. Cambiano i rapporti di forza. E la scienza statistica ci racconta molto di quello che accade attorno a noi. Nonostante la politica, e i suoi distratti attori, sembrino non curarsene a sufficienza. Statte perde abitanti neanche fosse una grande comunità. Dei grandi centri urbani replica i limiti senza coglierne le opportunità. Si comporta, insomma, come fosse Taranto non essendo Taranto. Perché si perdono abitanti, alla fine? Le risposte sono più di una. E’ un fenomeno questo, ripetiamo, dalla valenza generale. Michel Onfray, tra i più importanti filosofi viventi, ci ha scritto un lungo saggio sull’argomento dal titolo evocativo: Decadenza. In alcuni luoghi, però, la curva demografica finisce con l’acquisire caratteri patologici. Da ferite sociali mai curate. Da piani inclinati della progettualità strategica. La mancanza di lavoro è una delle cause principali. Poi c’è la denatalità. L’inquinamento ambientale (la gente, se può, scappa via da diossine e discariche varie fatte nascere alle porte dei centri abitati). La sanità territoriale inesistente (a proposito, che fine ha fatto il poliambulatorio fatto nascere nell’ex immobile che ospitava il mercato rionale?). Le politiche culturali dal corto respiro (vanno bene le strade e i marciapiedi, ma per realizzarli bastano gli uffici e non sindaci e assessori). Da Statte si va via per cercare lavoro al Nord. Per tornarsene a Taranto. Per trovare ospitalità nella vicina Crispiano: un comune, a voler essere sinceri, che ha perso lo smalto dei suoi anni migliori. Di parecchio anche. Ma, alla fine, tra il peggio e il meno peggio scegli quest’ultima opzione. Aspettando tempi migliori. E confidando che gli stessi non si comportino come Godot…

 

 

 

 

                                                                                          

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