sabato 27 Luglio 24

Rifiuti, Azione: “Salta il Piano e ora esploderanno tariffe”

Amati, Clemente e Mennea: “Paghiamo la vergogna di mancanza impianti”

“Non se ne può più. È saltato il Piano dei rifiuti. Ora esploderanno le tariffe. Lo ha deciso il Tar della Lombardia, annullando una delibera dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente – ARERA, usata dalla Regione Puglia per coprire una delle più grandi vergogne: la mancanza d’impianti pubblici per chiudere il ciclo dei rifiuti, usando le migliori tecnologia e senza illusioni da dopolavoristi.”

Lo comunicano in una nota congiunta il Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, il consigliere regionale e capogruppo Ruggiero Mennea e il consigliere regionale Sergio Clemente.

“Diciamolo subito a scanso di equivoci e a evitare scuse. La Regione Puglia ha usato, per chiudere il Piano dei rifiuti approvato di recente, una delibera dell’ARERA, ed è quella delibera ad essere stata dichiarata illegittima da TAR, travolgendo quindi a cascata tutti gli atti regionali che ad essa facevano riferimento”.

Gli esponenti di Azione invitano a non utilizzare questa ragione per giustificare la “clamorosa mancanza di impianti e la perdita di milioni e milioni di finanziamenti europei per realizzarli, considerato che la delibera ARERA è stata usata dalla Regione proprio per coprire inerzie e inettitudini. Il fatto che la toppa sia stata dichiarata inutilizzabile, dunque, non giustifica i responsabili del buco”.

Secondo quanto dichiarato da Mennea, Amati e Clemente la Regione Puglia, non disponendo di impianti pubblici, aveva deciso di chiudere il Piano dei rifiuti requisendo, a prezzo imposto e su un mercato libero, tutta la capacità produttiva degli impianti privati – inceneritori, discariche e impianti di compostaggio. Un escamotage per non mettere in evidenza un clamoroso fallimento.
Il TAR ha detto che questo rimedio non è legittimo, per cui l’uso degli impianti privati – eventualmente – dovrà avvenire al prezzo stabilito dal mercato, con più che probabili impennate delle tariffe.

“Anche su questo – concludono gli esponenti di Azione – avevamo denunciato in Consiglio regionale la clamorosa mancanza di impianti e la politicizzazione ideologica dell’argomento rifiuti, passato incredibilmente da problema tecnologico a questione teoretica, ossia a questione di vita contemplativa posta in contrasto con la vita attiva.  Insomma, un fuori luogo. Studieremo a fondo la questione per capire come aiutare i cittadini dall’invasione della monnezza e come sostenere i sindaci dall’eventualità di dover aumentare le tariffe”.

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