L’Associazione chiede una mediazione del Quirinale per risolvere la crisi tra poteri locali che sta paralizzando il rilancio industriale jonico, con danni per 150 milioni di euro dopo il fermo dell’Altoforno 1
Aigi manifesta la propria intenzione di sollecitare un intervento da parte del Presidente della Repubblica, quale garante dell’unità nazionale e dell’equilibrio tra i poteri dello Stato, per ripristinare un clima di pacificazione istituzionale, gravemente compromesso a Taranto.
Gli sviluppi recenti nella città evidenziano un’accesa contrapposizione tra organi della magistratura e rappresentanze politiche, tra Regione e Governo, tra Comune e Regione. Una dinamica conflittuale che, a giudizio dell’Aigi, non solo ostacola ogni prospettiva di rilancio economico e industriale del territorio, ma alimenta una spirale di paralisi decisionale e incertezza giuridica. La compromissione quasi definitiva dell’Afo1, a seguito dell’ultimo incidente causato da incomprensioni decisionali e autorizzative, ha provocato un danno di 150 milioni di euro. Una perdita che il territorio e le imprese di Taranto, con i suoi lavoratori, non potevano permettersi in questo periodo, avendo puntato tutto sul rilancio dell’acciaieria, del Made in Taranto e di buona parte del Made in Italy.
Il blocco dell’Altoforno – provvedimento emblematico di questa frattura – ha generato un danno economico stimato in circa 150 milioni di euro, senza produrre effetti risolutivi o concreti. A fronte di ciò, l’Aigi ribadisce che solo attraverso un’effettiva sinergia interistituzionale, fondata sul dialogo e sulla comprensione reciproca, è possibile promuovere un progetto di rilancio sostenibile e strutturato del tessuto produttivo.
Prosegue l’appello: è necessario superare la logica del conflitto tra poteri dello Stato per convergere verso un’azione unitaria e coesa, indispensabile per valorizzare il Made in Italy e tutelare gli interessi del sistema imprenditoriale, che continua a subire le ricadute più gravi di questo stallo istituzionale.


