sabato 27 Luglio 24

“Ambiente svenduto”, Vendola fa appello contro sentenza condanna

L’avvocato della difesa parla di “omessa e contraddittoria motivazione e omessa valutazione delle prove”

L’ex presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola ha impugnato nelle scorse ore la sentenza della Corte d’assise di Taranto che lo ha condannato a 3 anni e sei mesi per concussione aggravata in concorso, nel processo Ambiente Svenduto chiusosi nel giugno 2021. L’avvocato Vincenzo Muscatiello, difensore dell’ex governatore pugliese, ha consegnato l’atto  che vede respingere l’accusa di concussione aggravata ai danni dell’allora direttore generale Arpa Puglia Giorgio Assennato. Vendola, è accusato in concorso con Girolamo Archinà, Fabio Arturo Riva, Luigi Capogrosso e Francesco Perli (dirigenti e consulenti Ilva, anch’essi condannati)in quanto avrebbe esercitato pressioni sullo stesso Assennato affinchè ammorbidisse la posizione dell’Agenzia in direzione dei report sulle emissioni inquinanti prodotte dallo stabilimento siderurgico di Taranto, consentendo di fatto a quest’ultimo di continuare a produrre senza eventuali veti.

Secondo i pm, riporta il Corriere del Mezzogiorno, sarebbero tre gli episodi riconducibili all’ex presidente della Regione. “Il 22 giugno 2010 Vendola, mostrando insofferenza, avrebbe detto: “Così com’è l’Arpa Puglia può andare a casa perché hanno rotto”. Il giorno seguente avrebbe confermato al direttore scientifico di Arpa i concetti espressi prima; il 15 luglio 2010 avrebbe fatto attendere Assennato in anticamera, mentre si svolgeva una riunione con i vertici Ilva, mentre il dirigente Antonicelli lo ammoniva, su incarico del presidente, a non utilizzare i dati tecnici come «bombe carta che poi diventano bombe a mano”.

L’avvocato Muscatiello, scrive il Corriere, si tratterebbe di “omessa e contraddittoria motivazione e omessa valutazione delle prove”, ed “erronea ricostruzione dei fatti a dispetto del materiale probatorio”. L’avvocato sottolinea anche “l’errata e falsa applicazione della legge e incerta applicazione degli istituti giuridici”, ed una “violazione delle regole sostanziali e processuali sulla competenza territoriale”.

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