sabato 27 Luglio 24

Autonomia differenziata, ieri la manifestazione di Cgil e Uil Puglia

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: “Finirà per danneggiare le regioni più deboli e rompere l’unità nazionale, ci stiamo organizzando per impugnare la legge davanti alla Corte costituzionale”

Ieri, a Bari, la manifestazione promossa da Cgil e Uil Puglia “Contro l’autonomia differenziata, a difesa dell’unità del Paese”, a cui hanno partecipato dirigenti sindacali, sindaci, amministratori, partiti, movimenti, esponenti del mondo della cultura e dell’associazionismo.

Dura la posizione del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: “Il Governo e il Parlamento delle Destre hanno deciso di rompere l’unità nazionale – ha dichiarato – e di dar vita a venti ordinamenti giuridici diversi per ciascuna regione italiana. Aumenta la complessità per i cittadini e per le imprese. Aumenta la possibilità che lo stesso cittadino, la stessa impresa muovendosi sul territorio, trovi in materie importantissime come la scuola, la sanità, l’energia, regole diverse a seconda delle esigenze specifiche di ogni territorio. Aumenta la confusione e soprattutto si indebolisce la forza finanziaria dello Stato, perché ciascuna Regione tratterrà nel proprio territorio la tassazione, impedendo allo Stato di poter intervenire nelle situazioni di maggiore necessità e quindi togliendogli il suo ruolo di grande equilibratore dello sviluppo e delle opportunità di ogni territorio”. 

“Un fatto gravissimo – ha aggiunto Emiliano – che finirà per danneggiare in modo particolare le regioni più deboli. Ci stiamo organizzando in sede giuridica per valutare la possibilità di impugnare per incostituzionalità la legge appena approvata, ed eventualmente proporre un referendum abrogativo, e comunque per fare in modo che questa legge sull’autonomia differenziata danneggi il sud il meno possibile. Meraviglia che mentre i parlamentari del Nord manifestano una certa unità di intenti sull’autonomia differenziata, molti deputati e senatori di destra del Sud, pur di mantenere il loro ruolo e la loro poltrona, e di tenere in vita questo governo, hanno votato una legge della quale non erano convinti e che sanno che provocherà danni al territorio che li ha eletti”.

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