Si terrà questa mattina l’incontro del Ministro Urso con gli enti locali per la definizione dell’accordo di programma. Intanto ieri sera si è svolto un sit in sotto Palazzo di Città organizzato dalle associazioni del territorio per chiedere al sindaco Bitetti di rispettare gli impegni presi in campagna elettorale e non firmare l’accordo
Il Ministro Urso incontrerà questa mattina, a Palazzo Piacentini, gli enti locali per la definizione dell’Accordo di Programma interistituzionale.
Intanto ieri sera si è svolto un sit-in in piazza Castello, sotto Palazzo di Città, di cittadini e associazioni per chiedere al sindaco Piero Bitetti di non firmare l’accordo di programma sull’ex Ilva previsto domani a Roma con il ministro Urso.
“Chiediamo con forza al sindaco Piero Bitetti di non firmare alcun accordo. Difenda i suoi cittadini, rispetti gli impegni presi in campagna elettorale”, affermano gli attivisti di Giustizia per Taranto.
Nel mirino del movimento anche la nuova Autorizzazione integrata ambientale (Aia), che consentirebbe alla fabbrica di produrre per 12 anni, prevedendo – secondo il movimento – “la riaccensione di tre altiforni a carbone per raggiungere sei milioni di tonnellate annue”, obiettivo “in contrasto con le evidenze sanitarie e scientifiche, che indicano un rischio sanitario non accettabile”.
Il sindaco, in quanto “massima autorità sanitaria”, viene invitato a opporsi all’Aia, ritenuta “in contrasto con il programma elettorale che prevedeva la chiusura dell’area a caldo”.
Il movimento critica anche i contenuti dell’accordo di programma: “Prevede forni elettrici, impianti Dri, una nave rigassificatrice e un desalinizzatore. Ma non è decarbonizzazione: il gas è una fonte fossile. Inoltre, non ci sono penali in caso di inadempienza, e i costi ricadrebbero sui futuri acquirenti”.
Forte la denuncia sul fronte occupazionale: “I forni elettrici richiederanno migliaia di posti in meno”. “Nulla su di noi senza di noi!”, conclude Giustizia per Taranto, chiedendo il ritiro dell’accordo e la valutazione del Pic prima di ogni decisione.
(ANSA)


