mercoledì 4 Dicembre 24

Crisi idrica senza precedenti, Cia Due Mari: “La politica si attivi subito”

“Non c’è più tempo da perdere. Oggi più che mai è vietato scherzare perché c’è in ballo il futuro di migliaia di aziende agricole e di lavoratori del settore”

Le riserve idriche della Puglia stanno affrontando una crisi senza precedenti, con significative riduzioni nei livelli delle dighe di San Giuliano e Monte Cotugno, rispettivamente con 13,5 milioni e 117 milioni di metri cubi di acqua in meno rispetto allo scorso anno.

“La stagione irrigua 2025 potrebbe saltare letteralmente in aria e con essa il reddito e i sacrifici dei nostri agricoltori e di migliaia di lavoratori agricoli”, è il grido d’allarme di Pietro De Padova, presidente di Cia Due Mari.

Il direttore Vito Rubino ha evidenziato come la mancanza di precipitazioni e le elevate temperature registrate anche a novembre aggravino ulteriormente la situazione, mettendo a rischio non solo l’irrigazione ma anche l’approvvigionamento di acqua potabile. Rubino ha denunciato inoltre la lentezza nell’avanzamento dei lavori di manutenzione straordinaria alla diga di San Giuliano, sollecitando interventi immediati e criticando l’inefficienza delle gestioni passate.

“Ma cosa sta accadendo realmente nel territorio occidentale della provincia di Taranto, area vasta che per ciò che concerne l’approvvigionamento idrico dipende dalla vicina Basilicata, pur restando comproprietaria al 50% dell’acqua della diga di San Giuliano?”, dichiara Rubino, denunciando la lentezza nell’avanzamento dei lavori di manutenzione straordinaria.

Cia Due Mari ha lodato il lavoro sinergico tra l’Assessorato regionale all’Agricoltura Puglia, Arif e il Consorzio di Bonifica, pur riconoscendo la necessità di accelerare ulteriori decisioni operative. Rubino ha sollecitato azioni decisive da parte delle autorità nazionali e regionali, affinché si investa in maniera concreta nella risoluzione di queste criticità, proponendo soluzioni come la pulizia e le riparazioni dei canali adduttori, nonché il completamento degli interventi lasciati in sospeso.

“Non possiamo aspettare il prossimo maggio per gridare ‘A lupo a lupo’ – ha ammesso allo stesso tempo Rubino – perciò la politica nazionale e regionale deve intervenire subito mettendo sul tavolo risorse e soluzioni concrete”, affinché si investa in maniera concreta nella risoluzione di queste criticità, proponendo soluzioni come la pulizia e le riparazioni dei canali adduttori, nonché il completamento degli interventi lasciati in sospeso.

Infine, la Cia enfatizza l’importanza di una campagna informativa che tenga gli agricoltori costantemente aggiornati sulla disponibilità idrica, e di attivare risorse come l’uso delle acque reflue nei comuni e la manutenzione delle strutture esistenti, per evitare che la crisi idrica diventi un’arma di strumentalizzazione politica in vista delle imminenti campagne elettorali.

“Chiediamo pertanto alle istituzioni di intervenire con azioni risolutive e di farlo subito per non prestare il fianco a facili strumentalizzazioni politiche. Non c’è più tempo da perdere e sul reddito dei nostri agricoltori, oggi più che mai, è vietato scherzare perché c’è in ballo il futuro di migliaia di aziende agricole e di lavoratori del settore”, conclude Rubino.

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