La riunione avrà luogo, in presenza, martedì 12 agosto alle ore 11.30, presso la sede del Mimit
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, d’intesa con gli enti locali interessati, ha convocato un incontro finalizzato alla definizione dell’Accordo di programma interistituzionale per la piena decarbonizzazione dello stabilimento di Taranto, che si terrà in presenza a Roma martedì 12 agosto alle ore 11.30, presso la sede del Mimit.
Parteciperanno i rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Ministero della Salute e del Ministero dell’Interno, unitamente a quelli della Regione Puglia, della Provincia di Taranto, dei Comuni di Taranto e di Statte, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto, oltre ai commissari straordinari di Acciaierie d’Italia e di ILVA in AS.
L’obiettivo è trovare una sintesi che possa definire un indirizzo comune e assicurare un futuro all’acciaieria, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione del polo Dri (Direct reduced iron) destinato a garantire il preridotto necessario alla produzione nazionale di acciaio green. Uno tra i vari nodi, attorno al quale si concentrano le valutazioni degli enti locali, riguarda l’ormeggio di una nave rigassificatrice nel porto di Taranto per alimentare gli impianti.
Urso ha più volte ribadito come la scelta finale sul polo spetti a Taranto ma, nel frattempo, ha già pensato all’alternativa, Gioia Tauro, dove si è recato in visita lo scorso 4 agosto.
Intanto è già al lavoro il comitato tecnico incaricato valutare la fattibilità, nell’area portuale del Comune calabrese, del polo Dri. L’organo è chiamato anche ad approfondire le questioni legate alla fornitura di gas naturale indispensabile al funzionamento dell’impianto.
Una nuova riunione verrà convocata, fa sapere il ministero delle Imprese e del Made in Italy, entro la fine del mese di agosto.
Resta costante il pressing dei sindacati che ribadiscono la propria posizione sul rilancio dell’ex Ilva. Risanamento
ambientale, decarbonizzazione e garanzie occupazionali sono le tre condizioni giudicate imprescindibili dai rappresentanti dei lavoratori.
Fim, Fiom e Uilm respingono qualsiasi ipotesi di ridimensionamento del piano, annunciando già da adesso una
“ferma opposizione” a questo scenario. Alle parole, però, potrebbero seguire i fatti, perché i metalmeccanici si dicono anche pronti “a mettere in campo iniziative di lotta”.
Intanto hanno previsto, per il prossimo 29 agosto, “un momento di informazione e sensibilizzazione” volto a coinvolgere tutte le forze politiche parlamentari. Al momento hanno risposto all’appello, riferiscono gli stessi sindacati, diversi gruppi: Italia Viva, Noi Moderati, Avs (Alleanza Verdi e Sinistra) e Partito Democratico (Pd).
(ANSA)


