martedì 15 Ottobre 24

Io studio a Taranto

Il vice sindaco e assessore allo Sviluppo economico del Comune di Taranto, Fabrizio Manzulli, ci racconta il successo dell’ambizioso progetto dell’amministrazione comunale per incentivare lo studio universitario a Taranto, attraverso contributi per libri e fitto di case

La necessità di sostenere le famiglie di Taranto e provincia che, nonostante il difficilissimo contesto economico e sociale, scelgono di investire nel futuro dei propri figli.

Fabrizio Manzulli

La voglia di coltivare un sogno, quello di raggiungere l’autonomia universitaria a Taranto.

Ma, soprattutto, la determinazione a cambiare quelle classifiche che ci vedono tra le province pugliesi (e italiane) più penalizzate a causa dell’elevato numero di giovani che non lavorano e non studiano.

Sono questi gli obiettivi principali di UniversiTaranto, la misura ideata dall’amministrazione comunale per incentivare lo studio universitario nel capoluogo ionico.

Dopo l’ottimo inizio avvenuto nel 2022, anche per l’anno accademico 2023/2024 sono previsti contributi e sostegni per coloro che scelgono di intraprendere il proprio percorso universitario a Taranto. In questa seconda edizione, inoltre, ci sono alcune novità.

Ad illustrarle, raccontando ai microfoni di CosmoPolis il successo di questa iniziativa, il vice sindaco ed assessore allo Sviluppo economico del Comune di Taranto, Fabrizio Manzulli.

Assessore, vogliamo spiegare a tutti coloro che ne sentono parlare per la prima volta in cosa consiste concretamente questa misura?

UniversiTaranto prevede sostanzialmente due tipi di contributi, a cui si può accedere attraverso altrettanti bandi: 300 euro una tantum per l’acquisto dei testi universitari e fino a 400 euro mensili per un massimo di 12 mesi, per sostenere le spese di fitto di una casa a Taranto.

Rispetto allo scorso anno, inoltre ci sono delle novità.

Di cosa si tratta?

Abbiamo voluto potenziare il contributo per l’acquisto dei testi universitari, che dai 280 euro dello scorso anno è passato a 300 euro: era doveroso, infatti, tenere in considerazione i costi maggiori dei libri di studio rispetto al 2022, senza alcuno sbarramento derivante dal reddito.

Quali sono i requisiti per poter accedere ai contributi?

Per quello relativo ai testi universitari sono ammessi gli studenti iscritti e immatricolati a corsi di studio attivi presso le sedi di Taranto nell’anno accademico 2023/2024; per i corsi di UniBa e PoliBa il contributo è esteso alla formazione post lauream, in particolare master di primo e secondo livello, short master e dottorati di ricerca, ovviamente sempre presso le sedi universitarie presenti nella nostra città. Si potrà presentare domanda fino al 7 dicembre.

Il contributo per le spese sostenute nell’affitto di una casa a Taranto per studi universitari, invece, sono aperte a tutti gli studenti o futuri studenti universitari tarantini appartenenti a nuclei familiari con ISEE fino a 26mila euro,  una scelta mirata ad allargare la platea dei partecipanti e includere quanti più studenti possibile. Per ottenere il contributo sarà sufficiente presentare, oltre all’attestazione ISEE e all’iscrizione, la copia del contratto di affitto, debitamente registrato.

Come abbiamo detto in precedenza, si tratta del secondo anno per questa misura di sostegno e incentivo allo studio universitario a Taranto. Quali sono stati i risultati dello scorso anno?

I risultati sono stati straordinari, abbiamo avuto oltre 460 richieste tra bonus libri e per l’affitto, che hanno contribuito ad aumentare del 50% le iscrizioni ai corsi universitari nella nostra città. Proprio il successo conseguito per l’anno accademico 2022/2023 mi ha spinto a rinnovare e potenziare questa misura.

Stiamo già ricevendo tantissime telefonate da parte di studenti della provincia, che cercano casa a Taranto per potersi iscrivere ai corsi nella nostra città, ma anche da parte di tanti ragazzi tarantini interessati al bonus libri.

Voglio aggiungere che anche la presenza nel Dipartimento ionico, situato in via Duomo, delle tante start-up curate grazie al progetto Faros sta dando una grande spinta alle iscrizioni, grazie al confronto dei futuri studenti con amici e colleghi che hanno intrapreso già la strada verso il successo e l’indipendenza economica.

Quali fondi sono stati stanziati per fare fronte a questa richiesta e in quale misura?

UniversiTaranto è finanziata con i fondi provenienti dal “Piano di rigenerazione sociale dell’area di crisi di Taranto”, predisposto e attuato a cura dei commissari di Ilva in amministrazione straordinaria, d’intesa con i comuni di Taranto, Statte, Crispiano, Massafra e Montemesola. Per la misura specifica sono stati stanziati quasi 800 mila euro.

Parliamo delle finalità principali di questo progetto

Innanzitutto quello di fermare quel flusso migratorio che porta tanti giovani della nostra città e provincia a studiare in altre regioni o città, sostenendo spese aggiuntive per il trasporto e il mantenimento fuori casa: tutti costi che vanno a pesare su famiglie già duramente provate dal contesto economico-sociale contemporaneo e rischiano di disincentivare il proseguimento degli studi, in un momento storico in cui le figure professionali richieste devono possedere sempre maggiori competenze. Questa misura, a nostro parere, può combattere concretamente sia la mancanza di giovani che la presenza di un elevato tasso di NEET (ragazzi che non studiano e non lavorano, ndr) a Taranto.

Non meno importante è lo scopo di coltivare il sogno dell’autonomia universitaria della nostra città, che diventa sempre più realistico anche grazie alla presenza di tanti studenti e futuri studenti.

Un progetto ambizioso, insomma, ma concreto, che può davvero costituire un’occasione preziosa per tanti giovani che rischiano di non proseguire gli studi a causa delle difficoltà economiche, ma anche di contribuire a porre le basi per la costituzione di un sistema universitario sempre più autorevole e attrattivo, anche e soprattutto in virtù del livello qualitativo elevato dei corsi di studio jonici.

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