Firmare l’Accordo di Programma, pretendendo per Taranto garanzie socio-economiche, per i cittadini in primis, e poi per le aziende che costituiscono il tessuto economico e imprenditoriale di questo territorio, è l’unica opzione praticabile. Quella più logica; e dettata dal buon senso
“Esprimiamo la nostra solidarietà, e vicinanza, al sindaco di Taranto. E gli chiediamo di far rientrare le sue dimissioni da primo cittadino della comunità jonica. Non indietreggiando dinanzi ai facinorosi.” Così in una nota gli esponenti di Aigi Taranto.
“A quanti, fortunatamente una minoranza, pensano che con la violenza, e l’intimidazione, si possa condizionare l’andamento democratico di un’esperienza amministrativa. La città dei due mari, ora più che mai, ha bisogno di una guida salda e forte. Di una compattezza d’intenti. Di allontanare strumentalità politiche pronte a manifestarsi, con puntualità scientifica, quando c’è da conseguire qualcosa di storico. E portare a casa un risultato atteso da decenni.
Quello di un’Ilva in grado di produrre nel rispetto dei cosiddetti diritti inalienabili: quello alla salute; e quello concernente la tutela ambientale. – Sottolineano – Certo ambientalismo che si oppone ad un’industria che, finalmente, nel giro di qualche anno ancora, possa definirsi concretamente de-carbonizzata (ed ecosostenibile) si muone in direzione ostinata e contraria rispetto ai principi che dice di voler professare. Combatte l’ambientalismo più che prepararne l’avvio.
Firmare l’Accordo di Programma, pretendendo per Taranto garanzie socio-economiche, per i cittadini in primis, e poi per le aziende che costituiscono il tessuto economico e imprenditoriale di questo territorio, è l’unica opzione praticabile. Quella più logica; e dettata dal buon senso.
Proprio ciò che non possiamo permetterci se non vogliamo vanificare, a vantaggio di altre realtà del Paese, anni di dure lotte e patimenti. –Concludono gli esponenti di Aigi – Di rinunce e sogni sbiaditi. Sindaco torni al tuo posto, la vogliamo al nostro fianco nella battaglia per liberare Taranto dai disfattisti di professione. Dagli odiatori a comando che sporcano la civiltà e la buona reputazione della nostra città.”


