sabato 27 Luglio 24

“Non c’è peggior dittatura di una falsa democrazia”

Il coordinatore cittadino e consigliere nazionale di “Noi Moderati”, Pierfilippo Marcoleoni, commenta la nomina di Michele Pelillo come rappresentante del Comune di Taranto nel Consiglio Direttivo del Nuovo Comitato Organizzatore dei Giochi del Mediterraneo 2026

La nomina di Pelillo nel nuovo Comitato dei Giochi, operata da parte del sindaco di Taranto nei giorni scorsi, segna due verità incontrovertibili. Egualmente interessanti da sviluppare e analizzare. La prima attiene il merito della scelta. La seconda, invece, riguarda il metodo seguito. La procedura, per così dire, caldeggiata“.

A dichiararlo è il consigliere nazionale e coordinatore cittadino di “Noi Moderati”, Pierfilippo Marcoleoni, che ha così commentato la nomina di Michele Pelillo come rappresentante del Comune di Taranto nel Consiglio Direttivo del Nuovo Comitato Organizzatore dei Giochi del Mediterraneo 2026.

Sul merito – spiega Marcoleoni – lungi da noi esprimere valutazioni sulle qualità dell’onorevole ex Margherita, sulla sua esperienza, rileviamo però come nella nostra città, gira e rigira, i nomi alla fine siano sempre gli stessi. Come esista una stretta cerchia dalla quale pescare per incarichi e promozioni oltre la quale non bisogna andare. Prima nella fondazione per il nuovo ospedale San Cataldo, poi l’incarico di consulente del sindaco per il reperimento dei fondi europei, e adesso la nomina nel Comitato che dovrà organizzare – e gestire – i Giochi del Mediterraneo con una dotazione finanziaria superiore ai 50 milioni di euro. Cosa ne sarebbe di Taranto senza l’onorevole Pelillo, verrebbe da chiedersi? Melucci, insomma, al di là della sua età anagrafica incarna un vecchio modello di prassi politica. Predilige la conservazione alla modernizzazione. I gruppi chiusi alle società aperte. I cerchi magici alle novità“.

“Per quanto concerne il metodo della scelta – afferma poi il coordinatore cittadino e consigliere nazionale di “Noi Moderati” – poi, di fatto il primo cittadino jonico ha esautorato il Consiglio comunale da una discussione su questo tema. Ha preferito effettuare una nomina monocratica al dibattito democratico da tenere nella massima assise cittadina. Siamo al cospetto di ciò che, i costituzionalisti, chiamano con l’espressione di cesarismo politico. Il capo che sopravanza tutti. Gli esecutivi che tengono in scacco le assemblee legislative. Una vera e propria deriva plebiscitaria delle nostre istituzioni rappresentative. Una deriva plebiscitaria che, nel caso di Melucci, non risponde più a verità”.

“Se si andasse a votare domani – conclude Marcoleoni – il sindaco di Taranto si attesterebbe su percentuali di voto da prefisso telefonico. È proprio vero…non c’è peggior dittatura di una falsa democrazia!“.

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