sabato 27 Luglio 24

Operazione SpINNaker, la Guardia Costiera contro la pesca illegale

L’operazione, conclusasi questa mattina, ha riguardato le coste tarantine e lucane e ha portato al sequestro di reti da pesca non conformi, oltre 300 chili di prodotto ittico e multe per 12mila euro

Conclusa questa mattina, dalla Guardia Costiera, una complessa operazione di controllo sulla filiera ittica, denominata “SpINNaker” (INN, acronimo di Pesca Illegale Non dichiarata e Non regolamenta),che si è svolta in questi primi mesi del 2024 su tutto il territorio nazionale.

L’obiettivo principale è stato quello di prevenire, individuare e contrastare qualunque forma di illegalità che possa pregiudicare in maniera significativa gli stock ittici e alterare la concorrenza leale sul mercato a causa di comportamenti disonesti, che possano indebolire anche la capacità di scelta del cittadino.

Massima attenzione è stata rivolta al contrasto della pesca illecita del cosiddetto, “bianchetto” (o “novellame di pesce azzurro”), che in questo periodo dell’anno viene inesorabilmente perpetrata senza alcuno scrupolo lungo tutta la costa Jonica.

La pesca del novellame, infatti, crea danni enormi all’ecosistema marino in quanto la cattura di pesci così piccoli non permette alle varie specie di raggiungere l’età adulta, andando ad alterare il precario equilibrio della relativa risorsa ittica, già messa a dura prova dalla pressione esercitata dall’uomo.

Vari gli illeciti contestati, che vanno dall’introduzione in commercio di prodotti ittici sottomisura provenienti da zone di cattura non consentite, alla contraffazione delle indicazioni geografiche.

Preceduta da una mirata attività di intelligence investigativa, l’operazione, ha visto impegnati nel complesso oltre cinquanta militari, due motovedette e due gommoni della Guardia Costiera tarantina, che hanno perlustrato in modo continuativo l’intera fascia marittimo-costiera.

Tra gli interventi di maggior rilievo, quello messo a segno alla foce del fiume Agri (presso il comune di Policoro) nella mattinata del 7 febbraio scorso, dove una squadra composta da 8 militari della Guardia Costiera e 2 agenti di polizia, hanno sorpreso una decina di piccoli barchini intenti allo sbarco a terra del “bianchetto”.

Sebbene tali pescatori di frodo, alla vista dei militari, abbiano fatto rapidamente perdere le loro tracce lungo i bassi fondali interni del fiume, sono stati tuttavia recuperati diversi fusti con all’interno un totale di circa 200 Kg di novellame nonché una grossa rete da pesca di lunghezza complessiva di oltre 500 metri, dotata di maglie finissime, il cui utilizzo è assolutamente vietato.

Gli Capitaneria di Porto di Taranto, che operano lungo tutto il litorale che va dal Comune di Nova Siri (MT) a quello di Manduria (TA), con l’ausilio del personale in servizio presso i dipendenti Uffici Locali Marittimi di Maruggio e Policoro, hanno effettuato nel complesso 60 controlli, di cui 20 ispezioni agli esercizi commerciali.

Sono 9, in tutto, gli illeciti amministrativi contestati, 6 le reti da pesca non conformi e oltre 300 chili di prodotto ittico posti sotto sequestro. Infine, comminate sanzioni per un totale complessivo di 12mila euro.

La Guardia costiera ricorda l’importanza di pretendere all’atto dell’acquisto di qualsiasi prodotto ittico, ogni utile notizia sulla provenienza di quel prodotto commercializzato per il quale dovranno essere immediatamente resi disponibili e visibili tutte le informazioni sulla relativa tracciabilità.

Ciò a tutela non solo della propria salute, ma anche e soprattutto al fine di non alimentare ulteriormente, attraverso l’acquisto di partite di pescato illecite, la filiera ecocriminale.

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