Il coordinatore provinciale di CON, Francesco Falcone: “Decisione sofferta ma dovuta, l’amministrazione Melucci non ha più motivo di esistere”
Come anticipato dalla nostra testata questa mattina, i due esponenti di CON Piero Bitetti, presidente del Consiglio comunale, e Stefania Fornaro, capogruppo del movimento politico, hanno annunciato il loro passaggio all’opposizione.
Questo quanto comunicato nella conferenza stampa organizzata questa mattina a Palazzo Latagliata, all’indomani della Conferenza dei capigruppo che ha deciso di non convocare una seconda seduta del Consiglio comunale per votare la mozione di sfiducia a Melucci.
“Accogliamo con soddisfazione la decisione del presidente del consiglio Piero Bitetti e della capo gruppo Stefania Fornaro – è il commento del coordinatore provinciale di CON, Francesco Falcone – di posizionarsi con convinzione alla opposizione nel consiglio comunale di Taranto seguendo la linea politica decisa dal nostro Movimento politico. Comprendiamo che la decisione da parte dei nostri riferimenti politici sia stata sofferta perché come tutti noi avevano creduto in questa coalizione e in questa maggioranza che si è ormai dissolta”.
“Questa amministrazione – conclude Falcone – non ha più motivo di essere perché non rappresenta più l’espressione del voto emerso a giugno 2022. Con senso di responsabilità ci metteremo fin da subito in cammino per riconsegnare alla città il governo serio e operoso che merita”.
Ora, però, gli equilibri politici cambiano decisamente: con il passaggio di CON alla minoranza, infatti, si hanno sulla carta le 17 firme necessarie per far cadere l’amministrazione Melucci, replicando quanto accaduto davanti al notaio a novembre 2021.
“Se questi 15 consiglieri che vogliono sfiduciare il sindaco vogliono andare fino in fondo noi siamo disposti a seguirli – ha dichiarato questa mattina Bitetti – perchè l’amministrazione comunale deve avere i numeri per proseguire il proprio operato e in questo caso i numeri non ci sono”.
Resta da capire se le opposizioni questa volta vorranno andare fino in fondo e, per scoprirlo, restano pochi giorni: dopo il 24 febbraio, infatti, far cadere l’amministrazione comunale significherebbe consegnare la città ad un lungo commissariamento, con tutte le conseguenze del caso.
Bitetti, da questo punto di vista, è stato chiaro: “Se verrà presentata una nuova mozione di sfiducia dopo la data del 24 febbraio noi non saremo disposti a votarla, nella maniera più assoluta. Il commissariamento equivarrebbe alla mancanza di una guida politica a Taranto per molti mesi e questo non possiamo permetterlo”.