Rinnovo contrattuale, vertenze territoriali e referendum al centro dell’assemblea generale. Trevisan: “A rischio continuità produttiva e occupazione”
L’assemblea generale della Fiom-Cgil di Taranto, tenutasi ieri nella sala Resta della Camera di commercio, ha messo in luce la complessa situazione dell’ex Ilva, per la quale il segretario nazionale Luca Trevisan ha chiesto un intervento decisivo del governo “con scelte di politica industriale e un intervento pubblico sugli assetti societari”.
La relazione del segretario generale Francesco Brigati ha toccato diversi temi, dall’impatto dei dazi di Trump sull’export siderurgico (che verso gli Usa rappresenta solo il 4,92% contro il 71,4% diretto all’Ue) fino alle vertenze territoriali di ex Ilva e Leonardo Grottaglie. Sul fronte contrattuale, dopo 32 ore di sciopero, permane lo stallo nelle trattative con Federmeccanica. “Non possiamo accettare la messa in discussione del diritto dei lavoratori e del sindacato di contrattare aumenti salariali”, ha dichiarato Trevisan.
Ampio spazio è stato dedicato ai referendum sul lavoro dell’8 e 9 giugno, definiti “un’occasione straordinaria per rimettere al centro il ruolo del lavoro”. Il vicepresidente dell’Anpi Giuseppe Lazzaro ha criticato l’invito all’astensione del presidente del Senato, ricordando che “votare è un valore civile sancito dalla Costituzione”.
A conclusione dell’assemblea, alla quale hanno partecipato anche Giuseppe Romano della segreteria Cgil, la Fiom ha rinnovato la propria iscrizione all’Anpi.