Nel Giovedì Santo la città ha accolto le prime “poste” dei Perdoni, dando il via alle celebrazioni più attese dell’anno. Quest’anno i Sepolcri allestiti sulla nave Amerigo Vespucci

Un cielo grigio e una pioggia intermittente non sono bastati a fermare la devozione. Ieri, giovedì 17 aprile, Taranto ha vissuto il primo atto della sua Settimana Santa, con l’uscita delle prime “poste” dei Perdoni dalla Chiesa del Carmine, dando ufficialmente inizio alle celebrazioni più sentite dell’anno.
Alle ore 15, come vuole la tradizione, i confratelli incappucciati hanno iniziato il loro lento pellegrinaggio verso gli altari della reposizione, i cosiddetti Sepolcri. La città si è fermata ad osservare questo rito antico, in un’atmosfera sospesa tra devozione e tradizione secolare.

Sono stati complessivamente 72 le coppie di Perdoni che hanno attraversato Taranto seguendo due percorsi distinti: 32 poste hanno visitato le chiese del borgo, mentre le restanti 37 si sono dirette verso quelle della città vecchia, in un cammino silenzioso che rappresenta uno dei momenti più emblematici della spiritualità tarantina.
Quest’anno, però, per la prima volta nella storia, i Sepolcri sono stati allestiti anche nella cappella dell’ospedale della Marina Militare e, fatto ancora più significativo, a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci, ormeggiata nel porto ionico proprio in occasione delle celebrazioni pasquali.
I riti proseguiranno senza sosta fino a sabato. A mezzanotte, dalla Chiesa di San Domenico c’è stata l’uscita della processione dell’Addolorata, mentre nella giornata di oggi, venerdì 18 aprile, è attesa la solenne processione dei Misteri che, in via eccezionale, quest’anno attraverserà la città vecchia per celebrare i 350 anni dalla fondazione della Confraternita del Carmine. In questi giorni, Taranto sembra davvero vivere in una dimensione temporale diversa. Le strade, i vicoli, le piazze diventano teatro di una manifestazione collettiva di fede che unisce storia, tradizione e spiritualità.