E’ l’effetto domino determinato dai guai finanziari di Kyma Ambiente. Non solo Mancarelli, anche i presidenti di Kyma Mobilità e Infrataras rischiano di essere rimossi. I renziani dovrebbero comunque restare fuori da questa nuova infornata d’incarichi
Un’altra partecipazione per le Partecipate. Cambiano i vertici nelle aziende comunali, i quadri dirigenti di riferimento, i Consigli di Amministrazione nominati meno di un anno fa. Una sorta di effetto domino determinato dai problemi venuti alla luce con Kyma Ambiente. Non solo Mancarelli&company, quindi, emblemi di una gestione contabile e amministrativa della stessa azienda da terza elementare frequentata in Burkina Faso, ma anche tutti gli altri. Melucci starebbe pensando di rimuovere presidente e CdA di Kyma Mobilità e Infrataras. Difficile non mettere in relazione questa volontà del primo cittadino, manifestata ad alleati e rappresenti istituzionali in un incontro tenuto nelle ultime ore, con i nuovi equilibri politici che vanno delineandosi a Palazzo di Città. Melucci è ormai in rotta con il Pd, il suo attuale partito. Come riferito da questo giornale nell’edizioni di ieri si starebbe avvicinando, sempre più, ad Italia Viva: il partito rappresentato a Taranto dal consigliere comunale – e regionale – Massimiliano Stellato. I referenti tarantini di Renzi, comunque, rimarrebbero fuori da questa nuova infornata d’incarichi, dalla distribuzioni dei pani e dei pesci nel sottogoverno cittadino. In meno di dodici mesi dalle amministrative celebrate a Taranto tutto sembra essere in movimento, in lenta trasformazione. Alcuni rapporti sono logori, altri non sono mai decollati, altri ancora dopo divorzi e carte notarile sembrano vivere un ritorno improvviso di fiamma. La massima di Rino Formica andrebbe studiata nelle scuole di partito: “La politica è sangue e merda…”.