Franco Rizzo, Esecutivo Confederale Usb: “Se il provvedimento non dovesse essere retroattivo, le giornate di lavoro dovranno essere a carico dell’azienda”
Nulla di fatto nell’incontro odierno in videocall sulla cassa integrazione dei dipendenti di Acciaierie d’Italia, scaduta lo scorso 19 giugno per 2500 lavoratori dello stabilimento tarantino.
A riferirlo è Franco Rizzo, dell’Esecutivo Confederale Usb: “C’è il decreto, ma si attendono i passaggi tecnici, nello specifico l’autorizzazione all’ammortizzatore sociale da parte del Ministero del Lavoro. Rinviamo l’esame congiunto all’11 luglio, data fissata per il nuovo incontro. Non deve esserci alcun dubbio sul fatto che , per quanto ci riguarda, nel caso in cui il provvedimento non dovesse essere retroattivo, delle giornate lavorative dei dipendenti deve farsi carico interamente l’azienda”.
Rizzo ha ribadito che “il Governo deve coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori in questa partita complicata e determinante. Per quel che concerne l’integrazione salariale per gli ex Ilva in Amministrazione Straordinaria, abbiamo appreso con stupore da alcuni esponenti locali della maggioranza che, nonostante le ripetute rassicurazioni, l’emendamento relativo non è stato presentato per mancanza di spazio, ma gli stessi hanno garantito che accadrà nel primo decreto utile. Inviteremo quindi i parlamentari ionici ad un’assemblea con i lavoratori per fare in modo che confermino l’impegno assunto con i lavoratori stessi, e li rassicurino, dal momento si tratta di uno strumento oggi utile per gli ex Ilva in As, ma che domani potrebbe rivelarsi importante anche per i cassintegrati Adi”.


