Il coordinatore cittadino di “Noi con l’Italia-Noi Moderati”, Pierfilippo Marcoleoni, commenta le ultime dichiarazioni di Rinaldo Melucci sui Giochi del Mediterraneo 2026
“Più che staccare la spina ai Giochi del Mediterraneo, il sindaco di Taranto farebbe bene a staccare la spina a se stesso. A liberarci dalla sua presenza nelle istituzioni cittadine. A normalizzare una realtà che non ne può più dei suoi continui sbalzi d’umore. Un sindaco non dovrebbe mai utilizzare un linguaggio minaccioso, divisivo, conflittuale. Così come fatto dall’esponente del Pd, al pari dell’uomo della strada. Pardon: di Italia Viva. O, di qualsivoglia altro partito alla fine, nel quale deciderà di accasarsi pur di continuare a dare forma alle sue ambizioni e ai nostri incubi”.
A commentare le ultime dichiarazioni del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, sui Giochi del Mediterraneo previsti a Taranto per il 2026, è Pierfilippo Marcoleoni, coordinatore cittadino di “Noi con l’Italia – Noi Moderati”.
“A memoria d’uomo – scrive Marcoleoni – nella pur tribolata storia di Taranto, nelle diverse vicissitudini che ne hanno attraversato la sua storia, non era mai accaduto che si scivolasse così in basso. Che si toccasse un livello palesemente inconsistente – e oggettivamente imbarazzante – del mandato popolare ricevuto soltanto un anno fa. Che un amministratore pubblico, insomma, arrivasse ad utilizzare espressioni sgraziate, a confondere l’interesse pubblico con le rivendicazioni personali, al solo scopo di distruggere l’esistente che lo – e ci – circonda. Perché mai, poi? Perche sfrattato dalla tolda di comando dei Giochi. Perchè non si potrà più realizzare il nuovo stadio Iacovone con la finanza di progetto. Perché non si potrà affidare l’impianto del rione Salinella, per i prossimi novantanove anni, ad un privato. Spogliandosi nei fatti di un impianto pubblico che, qualora perseguito questo proposito, non sarebbe più stato di proprietà dei cittadini e dei tifosi di Taranto. Roba da pazzi”.
“Non osiamo pensare – continua il coordinatore cittadino di “Noi con l’Italia – Noi Moderati” – cosa ne sarebbe stato dell’evento sociale e culturale più importante della nostra storia contemporanea se il Governo non avesse nominato, per tempo, un commissario con poteri straordinari. Se ancora avessimo dovuto affidarci al trio delle meraviglie: Melucci-Emiliano-Sannicandro. Ai progetti che non ci sono dopo tre anni dall’insediamento del comitato organizzatore. Il sindaco della città jonica va mandato a casa senza perdere altro tempo. Bisogna impedirgli di fare altri danni, oltre quelli colossali e macroscopici già compiuti”.
“Si stacchi la spina – conclude Marcoleoni – A lui, però. Avremmo luce luminosa nel buio senza colori di una gestione amministrativa a dir poco fallimentare”.