“L’esecutivo cambia le carte in tavola. Scelte a cui la maggioranza dei pugliesi e dei tarantini dovrebbero opporsi”
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a mezzo Fb punta il dito contro il governo sulla questione ex Ilva. “Solo 5 mesi fa aveva dettato le linee guida per la decarbonizzazione di Taranto – spiega Emiliano- invece il ministro Fitto sta cambiando le carte in tavola senza coinvolgere il parlamento e i territori interessati”. “Un miliardo di euro del Pnrr destinato all’Ilva è stato spazzato via e non se ne conosce il motivo”, scrive. Poi, aggiungendo che il governo è “vicino alla privata Mittal”, ritiene che l’esecutivo “dovrebbe chiedere scusa alle mamme, ai papà e ai bambini di Taranto”.
Lo stesso ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto ha ammesso in audizione presso la Commissione Ambiente di essere stato lui “per primo a chiedere lo spostamento di un miliardo sul Fondo di Sviluppo e coesione perché non c’è certezza di riuscire a spendere tutto, in una realtà complicata, entro il 30 giugno 2026, ma c’è l’impegno e lo stimolo a farlo, è garantito”.
“ll governo – ha detto ancora Emiliano – ci sta abituando a queste scelte alle quali i rappresenti di maggioranza pugliesi e tarantini dovrebbero opporsi. Un governo vicino alla privata Mittal che, continuando ad inquinare, a sovrapprodurre, aprirà un varco verso nuove infrazioni tornando al punto di partenza. Una maledizione a discapito dei cittadini e delle cittadine di Taranto”. “Eppure – prosegue – il percorso dell’ex Ilva verso una transizione con l’uso delle fonti rinnovabili e verso una acciaieria green era già in atto e aveva già ottenuto le autorizzazioni necessarie per l’utilizzo del gas al posto del carbone.
Tutto questo mentre l’Europa e il mondo si adeguano al futuro mentre noi torniamo indietro”. “Sembra chiaro – sottolinea Emiliano – che Mittal abbia fermato il suo principale competitor europeo a suo completo vantaggio. In meno di 6 mesi tutto è cambiato e sembra che il governo non abbia visione della politica economica ed industriale del Paese, né tantomeno del futuro dell’ambiente e delle persone”. “Ancora una volta una sconfitta a tutto campo del governo – conclude – che dovrebbe chiedere scusa alle mamme, ai papà e ai bambini di Taranto”.