Ella, cioè Elly, ovvero Schlein, si esibisce alla festa dell’Unità di Taranto come da par suo. Non dice niente, ma lo dice benissimo. Questa sinistra non ha nulla di riformista, confonde la competenza con le invettive bolse. E’ un progressismo da avanti popolo, indietro tutta
La sinistra che fu pluralista e internazionalista oggi è decarbonizzata. Più cloroformizzata che ideologizzata. Vive le sue feste di partito con animo nostalgico. Conserva le feste, seppur in formato bonsai, e si affida ad un simulacro di partito mancandole molto di tutto il resto. Nell’Unità delle sue rimpatriate serpeggia la divisione; e si fanno largo le lotte intestine che divengono malanimi intestinali. Per dirla con le parole di Marcello Veneziani, quella del Pd è una sinistra da “avanti popolo, indietro tutta”.
Con Ella, cioè Elly, ovvero Schlein, il progresso si eleva a regresso pensoso. All’avanzata baldanzosa del gambero che guarda indietro facendo finta di procedere in avanti. A Taranto come a Bari, a Roma come nella sua Bologna, l’oratoria del segretario sembra fissare nel tempo quanto Giano Accame disse di Gianfranco Fini alcuni decenni orsono: “Non dice niente, ma lo dice benissimo”. Ella, cioè Elly, ovvero Schlein, è proprio così. Se ne va in giro per l’Italia e, invece che il libretto rosso di Mao, esibisce il bignami delle ovvietà, i sorrisi tristi e gli abbracci spezzati di una dialettica che non analizza, che non propone, ma predica e impreca.
Sull’ex Ilva si esibisce nella più sicura delle sceneggiate con sceneggiatura napoletana. “Serve che l’impianto si decarbonizzi”. Ma va. Ma davvero. Ma vedi un po’. Serve a chi? Alla coscienza di qualche perbenista, forse? Quella fabbrica non ha futuro, è un gigante con i piedi di argilla, un morto che cammina. Serve avviare le bonifiche prima che sia troppo tardi, invece. Prima che si ripeta lo scempio di Bagnoli. Magari riproponendo in chiave aggiornata il vecchio Cis: il Contratto istituzionale di sviluppo fermo da un paio di anni. Tanto per la città di Taranto quanto per i comuni limitrofi, fatti rientrare a suo tempo nell’area ad elevato rischio ambientale. Ella, cioè Elly, ovvero Schlein, queste cose non può dirle da alcun palco della festa dell’Unità semplicemente perché non le conosce.
Il suo vocabolario non contempla la parola riformista. E la competenza si diluisce nel campo largo di un’alleanza con i Cinque Stelle farcita di populismi e invettive bolse. Ha ragione l’ex segretario della ditta, Nicola Zingaretti, quando confida ad un gruppo di amici che vede nubi minacciose addensarsi all’orizzonte. Che, con questo segretario, alle Europee del prossimo anno si rischia lo schianto attorno al 17% dei consensi. Semplicemente Ella, cioè Elly, ovvero Schlein. Al niente preferisco l’Inferno, se non altro per la conversazione.